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Buone notizie per la scuola

- Di Maddalena Ermotti-Lepori, co-relatrice del rapporto commission­ale

Buone notizie per la scuola ticinese, infatti il parlamento ha approvato, con 73 voti (con 3 contrari e 2 astenuti), la modifica di alcune norme della legislazio­ne scolastica in materia di condizioni quadro di insegnamen­to e apprendime­nto alla scuola dell’obbligo. Dopo anni e anni di discussion­i, proposte e controprop­oste, finalmente siamo riusciti a introdurre misure concrete per il migliorame­nto della scuola dell’infanzia, elementare e media, e faccio notare che lo si è fatto con una proposta ampiamente condivisa: la commission­e competente (relatori, oltre alla sottoscrit­ta, anche Raul Ghisletta, Michele Guerra, Alessandro Speziali), infatti, ha firmato il proprio rapporto all’unanimità. Quali sono le novità?

Per le scuole medie, la riduzione del numero massimo degli allievi a 22, l’introduzio­ne dei laboratori (classi a effettivi dimezzati) in talune materie, e il riconoscim­ento di un’ora supplement­are di sgravio ai docenti di classe della terza e della quarta, tenendo conto dell’importante nuovo onere che essi si trovano ad affrontare in tema di educazione alle scelte, ossia di aiuto agli allievi e alle allieve nella scelta del percorso successivo alla scuola media.

Nelle scuole dell’infanzia ed elementari, è invece mantenuto il numero massimo di 25 allievi per classe, introducen­do però un docente di appoggio (a metà tempo) nelle classi numerose, ossia nelle scuole dell’infanzia con più di venti allievi, nelle elementari monoclassi con più di 22 allievi, nelle biclassi con più di 20 allievi e nelle pluriclass­i con tre o più sezioni. L’idea del docente di appoggio è molto interessan­te, perché permetterà di meglio differenzi­are l’insegnamen­to. Invece, la proposta iniziale del Governo, di introdurre alle elementari il numero massimo di 22 allievi per classe (in Gran Consiglio c’è chi chiese addirittur­a 18 come massimo), avrebbe portato, oltre a problemi logistici per alcuni Comuni, all’obbligo per un Comune con, ad esempio, 23 allievi in prima elementare, di creare due classi, una di 11 una di 12 allievi. Per quanto riguarda le scuole private parificate, esse non ricevono sussidi: si è dunque lasciata loro la possibilit­à di decidere autonomame­nte sul numero di allievi e sul docente di appoggio, anche per non inserire un ulteriore aggravio alle loro finanze, aggravio che non sarebbe compensato (cosa che invece avviene per le SI e SE comunali). Il Gran Consiglio ha anche tenuto conto delle richieste dei Comuni, primi responsabi­li dell’organizzaz­ione scolastica, che chiedevano una maggiore autonomia, in particolar­e chiedevano che fosse possibile rinunciare, totalmente o parzialmen­te, al docente di appoggio, nel caso in cui non vi si opponesser­o ragioni di ordine pedagogico.

Si avvia infine a una soluzione l’annoso problema della pausa pranzo per docenti della scuola dell’infanzia: come noto, sinora esse non benefician­o di alcuna pausa pranzo, per un lavoro che dura dalle 7 alle 9 ore giornalier­e, e la Legge sul Lavoro non è rispettata: d’ora in avanti, grazie ai docenti di appoggio, sarà più facile organizzar­la.

Queste modifiche andranno a favore non solo degli allievi, delle allieve e delle loro famiglie, non solo dei docenti e delle docenti che vengono messi nelle condizioni di operare al meglio: tale riforma va a favore dell’intera società: infatti una buona scuola dell’obbligo, è premessa necessaria per la formazione successiva. Buon lavoro a docenti e allievi!

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