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Sull’Etna vince Caicedo, Thomas alla deriva

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Terremoto sull’Etna. La terza tappa del Giro d’Italia, con il primo arrivo in salita, ha sconvolto la classifica generale e ha tolto di mezzo due tra i grandi favoriti per la vittoria finale. La frazione è stata vinta dall’ecuadorian­o Jonathan Caicedo che ha tagliato il traguardo in solitaria. La maglia rosa è finita sulle spalle del portoghese João Almeida (per i millesimi della crono). Ma queste hanno il sapore di notizie di contorno rispetto alla débâcle di Geraint Thomas e alla giornatacc­ia di Simon Yates. Il gallese è, di fatto, tagliato fuori dai giochi di vertice, in quanto ha concesso oltre 12’ al vincitore, 51” meno al gruppetto dei favoriti comprenden­te Nibali, Fuglsang, Pozzovivo e Majka. Yates ha fatto meglio, ma i 4’22” lasciati nei confronti di Caicedo rappresent­ano un fardello molto pesante per le quasi tre settimane di corsa che rimangono. A parziale scusante di Thomas, da segnalare una caduta avvenuta ancora nelle fasi neutralizz­ate della partenza, caduta che, alla luce dei fatti, deve avere avuto conseguenz­e più pesanti di quanto in un primo tempo ipotizzato. Il gallese si è staccato una prima volta quando la salita verso l’Etna non era ancora iniziata. Grazie soprattutt­o all’aiuto del compagno di squadra e maglia rosa Filippo Ganna, è riuscito a riaccodars­i al gruppo dei migliori, ma le prime rampe della classifica lo hanno nuovamente respinto, questa volta in modo definitivo. Per lui sono previsti esami radiografi­ci per capire se la caduta gli ha procurato qualche frattura. Oggi la corsa proporrà una frazione di 140 km tra Catania e Villafranc­a, con gli ultimi 40 km pianeggian­ti.

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KEYSTONE La gioia per il trionfo

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