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L’Ambrì rompe il ghiaccio Lugano k.o. a Friborgo

Cereda soddisfatt­o della prima vittoria stagionale. Fora: ‘Il collettivo ha fatto la differenza’.

- di Marco Maffiolett­i

Primo successo stagionale dei leventines­i, che passano alle Vernets. Niente da fare invece per i bianconeri, al secondo stop consecutiv­o per un weekend da zero punti.

Ginevra – «Ce la siamo sudata questa prima vittoria, dall’inizio alla fine», esordisce così Michael Fora al termine della sfida che ha consegnato i primi tre punti del campionato ai leventines­i –. Abbiamo dato prova di coraggio tenendo testa a una buona squadra. Nelle prime tre parite avevamo lavorato molto senza ottenere nulla, oggi finalmente è arrivata la ricompensa». Grazie anche al brillante powerplay che ha fruttato tutte e tre le segnature. «È un’iniezione di fiducia, nelle precedenti uscite malgrado le buone possibilit­à il disco non voleva entrare, stavolta invece è andata bene». Una vittoria ottenuta oltretutto con soli due stranieri (alla defezione di Nättinen si è aggiunta quella di Novotny, di cui si attendono i risultati della risonanza a cui si è sottoposto). «È l’occasione per altri giocatori di mettersi in mostra e fare i leader, quando ci sono defezioni importanti solitament­e è l’intero gruppo che copre il buco; stavolta il collettivo ha fatto la differenza». L’Ambrì non ha panicato dopo tre partite senza punti, ma guai ora a staccare i piedi da terra. «È un punto molto importante per una squadra matura, è la nostra filosofia quella di non abbassare troppo la testa in un momento negativo e di non esaltarsi quando si vince. La vittoria deve servire da stimolo per andare avanti e continuare a ottenere risultati positivi». Sul piano personale, dopo l’infortunio, Fora si sente meglio: «Una settimana fa avevo quasi paura di non terminare le partite, invece ora il mio fisico mi dà più sicurezza». Il tecnico Cereda è soddisfatt­o: «Un inizio traballant­e anche a causa della penalità di Fischer, ma è uscito un po’ il Dna dell’Ambrì: la squadra non ha mai mollato. Finora avevamo sbagliato un tempo, il terzo contro il Rapperswil; eravamo convinti che continuand­o così le soddisfazi­oni sarebbero arrivate». I suoi ragazzi hanno reagito bene soprattutt­o dopo aver incassato le reti. «È vero, specialmen­te la seconda rete è arrivata in un momento delicato. Ciaccio? Ha giocato molto bene; entrambi i portieri hanno iniziato bene la stagione». A complicare le cose c’è stata la penalità di partita di Fischer dopo appena 5’. «Siamo rimasti solo in sei dietro, e con diversi elementi alle prime armi in National League. Sono anche queste le vittorie dell’Ambrì, vedere Zaccheo Dotti che dopo una lunga gavetta si prende simili responsabi­lità fa molto piacere». Dopo le prime quattro partite, il coach indica il migliore rispettiva­mente il peggior aspetto di questo inizio. «Mi à piaciuta la mole di gioco proposta, siamo riusciti a creare occasioni. La cosa che ho meno gradito è la tendenza nel perdere la pazienza se non arriva subito il gol». Qualche settimana fa il 39enne aveva affermato che l’Ambrì è un team di bassa classifica, ma il messaggio non pare essere stato recepito da una parte di tifosi, molto critici dopo l’entrata in materia senza punti. «Non ci stavano tutte queste critiche. Tranne appunto l’ultimo tempo col Rappi, le prestazion­i sono state buone. La compattezz­a di tutto l’ambiente è fondamenta­le. Rendersi conto di essere una squadra di bassa classifica non significa arrendersi o entrare sul ghiaccio per perdere, significa riconoscer­e i propri limiti e cercare di sopperirvi con altro. Se lo si accetta, ciò diventa una nostra forza».

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KEYSTONE Eccola la prima sospirata (e sudata) vittoria!

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