Il ‘Grande Bosco’ dei nuovi nati
Per ogni nuovo nato, la piantumazione di un albero. È un’idea semplice, bella e simbolica, quella lanciata a Locarno con una mozione interpartitica proposta da Marko Antunovic (Verdi) e controfirmata dal collega di partito Matteo Buzzi, dai Ppd Simone Beltrame, Diego Rossi e Incir Bulent, dai leghisti Tania Arrigoni, Darwin Dadò e Bruno Nicora, dal liberale radicale Mario Campanella e dai socialisti Pier Mellini e Paolo Tremante.
“Una migliore relazione con l’ambiente è oggi più che mai la priorità – premettono i mozionanti –. In questo momento storico la nostra azione inquinante in particolare per il clima è particolarmente visibile. Saremo chiamati, nei prossimi anni, a una riduzione rapida e significativa delle emissioni di anidride carbonica derivante dall’utilizzo dei combustibili fossili, come pure a ripulire il mare dalla plastica, così come piantare più alberi”. Stando ad una ricerca dell’Eth di Zurigo, aggiungono, per combattere l’inquinamento attuale basterebbe piantare 1,2 bilioni di alberi; “ciò sarebbe sufficiente per assorbire una quantità di carbonio maggiore rispetto a quella prodotta negli ultimi 10 anni dalle attività antropiche. Un vero e proprio ‘polmone verde’ sparso a macchia d’olio per il pianeta. Sembra un sogno quasi inattuabile e utopico, ma ci sono persone che stanno provando a raggiungere la cifra calcolata”.
‘Un legame diretto bimbo-famiglia-albero’ L’iniziativa di un nuovo albero per ogni nuovo nato, e ogni bambino adottato, viene dunque definita “Alberi della Speranza”, un progetto che “vuole promuovere un legame diretto tra il bambino, la sua famiglia e l’albero che verrà piantato nella realtà urbana di Locarno. Vuole essere un gesto pieno di significato, un gesto che faccia vivere il legame profondo tra l’essere umano e il pianeta che lo ospita, sensibilizzando a un’esistenza responsabile”. Tecnicamente, viene proposto di creare un servizio online attraverso il quale i genitori possano sapere di quale albero si tratti e dove è stato piantato per il loro bambino o la loro bambina. Ogni pianta porterà una fascetta con indicato il nome del nascituro o del bimbo adottato, e un numero identificativo della pianta. Quanto alla Città, “individua autonomamente i siti di piantagione e le specie arboree sulla base delle necessità di sostituzione e incremento del patrimonio arboreo pubblico”.
Inoltre, si potrebbe consegnare ai genitori, all’atto della registrazione del neonato presso l’anagrafe, un modulo in cui possano esprimere una preferenza rispetto al tipo di pianta (da frutto, ornamentale, con o senza fiori) e scegliere se piantare l’albero in un’area privata, dove accudirlo personalmente, o in un’area pubblica, a scelta dell’amministrazione comunale.
La mozione, a mo’ di quantificazione della prospettiva, ricorda che nel 2019 le nascite registrate a Locarno sono state 121 (ma manca il dato sulle adozioni), con un costo delle piante che varia, a seconda della specie, dai 7 franchi per un faggio a un massimo di 50 franchi per un gelso bianco (Morus alba).