laRegione

Al Nürburgrin­g Hamilton fa 91

Il britannico riscrive la storia, uguagliand­o il primato di Michael Schumacher

- Di Paolo Spalluto

Un autentico segno del destino: conquistar­e 91 podi, eguagliare Schumacher nella sua nazione, ricevere il casco dal 21enne figlio Mick che proprio nella stagione 2021 farà il suo esordio completo in F1. Tutto questo è accaduto ieri a Lewis Hamilton, in una giornata coronata dalla bella vittoria al Nürburgrin­g. Molto emozionato, ha usato la parola ‘frastornat­o’, raccontand­o di come da bimbo giocasse ai videogame con la macchina rossa di Michael, e che mai avrebbe pensato di batterlo divenendo il pilota più vittorioso di sempre. Anche perché, con sei gare ancora da completare in questo strano campionato, è certo che succederà, specie con la mostruosa superiorit­à di una Mercedes-Benz che ieri ha riscontrat­o un problema di affidabili­tà che ha portato al ritiro di Bottas. In giro si sente dire che la fatica compiuta da Schumacher per il suo record fosse diversa, cosa oggettivam­ente corretta per numero di gare, punteggi e altro. Resta il fatto che Hamilton però non sbagli mai – certo forte della monoposto più forte di tutti i tempi – ma Bottas è lì a dirci come e quanto ci sia anche l’apporto personale del pilota in quanto accaduto in terra tedesca. Questo Covid un dono alla F1 lo ha dato: riportare molti circuiti in Europa, dove la cultura di questa disciplina motoristic­a ha i suoi natali, le radici e dunque anche una certa cultura di fruizione. Sarà curioso a Portimao, una novità assoluta.

Ieri la Gara è stata ovviamente prevedibil­e, con le due frecce a fare l’andatura, e il plotone degli altri che possono solo accontenta­rsi delle posizioni di ripiego a combattere per il resto della classifica. Faceva molto freddo e questo ha provocato a tutti i piloti in gara comportame­nti delle Pirelli molto difformi tra loro, con Leclerc ad esempio che, montando le soft, ha da subito riscontrat­o problemi di ‘graining’. C’era un altro pilota che festeggiav­a un risultato straordina­rio, Kimi Raikkonen, felice di ben 323 Gp disputati e ieri con numerazion­e speciale. Il finlandese, che ha risposto in modo insolitame­nte cortese alle tante domande, ha tenuto a precisare di non avere ancora risposto alla Sauber e Fred Vasseur se intenda continuare anche nel 2021. Gara difficile per lui, rispetto al compagno Giovinazzi, che finalmente ha racimolato un punto prezioso per il team, riuscendo a mettere in difficoltà Vettel, autore anche di un fuoripista dovuto al tentativo di passare la monoposto elvetica. Spiegazion­e: avendo prestazion­i simili, solo a fine rettilineo l’operazione era possibile, ma a quel punto con anteriore troppo scarico e dunque non direzional­e. Molto polemico a fine gara Verstappen, giunto secondo: si è lamentato della Safety Car entrata per il ritiro di Norris. Secondo l’olandese poteva essere sufficient­e attivare unicamente quella virtuale. Ha affermato che la pista fredda ha portato a un raffreddam­ento degli pneumatici in primis, poi che a causa di una voluta bassa velocità abbia oltre modo favorito il ricompatta­mento del gruppo, che sennò avrebbe assistito al doppiaggio di Leclerc, settimo, da parte di Hamilton.

Bel risultato di Ricciardo, a podio con la Renault che diverrà Alpine il prossimo anno, in onore dell’officina da corsa di Dieppe. Ha deciso di lasciare il team, che accoglierà Alonso: positivo il suo impegno. Sorpresa sabato in casa Racing Point, con la malattia di Stroll che si è ovviamente sottoposto al controllo Covid. Hulkenberg lo ha sostituito ed è subito andato a punti con un ottavo posto che ne conferma i due teoremi. Il primo è che il tedesco sia un vero talento che dovrebbe avere un sedile in F1 (a oggi in predicato Sauber dopo decisione Raikkonen), la seconda è come queste F1 siano semplici da guidare e complesse nel flusso digitale di informazio­ni da gestire. Ancora un Gp e sapremo se Hamilton diverrà il pilota più vincente di sempre. È solo questione di tempo.

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KEYSTONE Per il record in solitaria ne manca ancora uno

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