Il contagio cresce In Europa corre
In Europa l’accelerazione maggiore del contagio. Regno Unito al ‘punto di non ritorno’.
Londra – Va male ovunque, ma il Regno Unito lo sta sperimentando forse più dolorosamente di altri, poiché per la prima volta si torna a parlare esplicitamente di lockdown. Poche ore dopo aver superato la soglia dei 37 milioni di positività al coronavirus nel mondo, ieri se ne sono contati già quasi 37 milioni e 300mila. E l’accelerazione maggiore la sta conoscendo l’Europa, dove la diffusione del contagio cresce al ritmo di oltre 120mila casi al giorno, con un incremento giornaliero dell’8,3%. Insieme a Spagna e Francia (ieri sedicimila casi) – i Paesi europei più colpiti dalla pandemia in questo momento – il Regno Unito è in allarme: solo ieri si contavano 12’872 casi e 65 morti, ma i dati potrebbero essere risultati più bassi a causa del minor numero di tamponi effettuati nel weekend. Ed è lo stesso motivo – meno test – per il quale il numero di nuovi contagi in Italia si è mantenuto attorno ai 5’400, confermando tuttavia che la catena dei contagi è vivacissima.
“Siamo a un punto di non ritorno”, ha avvertito il professor Jonathan Van-Tam, vicedirettore sanitario per l’Inghilterra, prevedendo un aumento esponenziale dei contagi e anche delle vittime. “La stagione ci è avversa” e il quadro peggiorerà prima dell’inverno, ha ammonito.
Londra cerca di correre ai ripari più rapidamente di quanto abbia fatto la primavera scorsa, e non esclude un nuovo lockdown nazionale, secondo quanto anticipato dal professor Peter Horby, presidente del New and Emerging Respiratory Virus
Threats Advisory Group. Oggi il primo ministro Boris Johnson dovrebbe annunciare nuove restrizioni locali, che stanno però già provocando proteste.
Fuori dai confini europei, preoccupa l’India dove i contagi hanno superato i sette milioni e che si appresta a superare gli Stati Uniti che restano comunque il Paese più colpito, con oltre 214mila vittime, seguito dal Brasile dove si sono superate le 150mila. In Medio Oriente, l’Iran ha registrato un record di 251 morti in 24 ore e allo stesso tempo ha superato la soglia del mezzo milione di contagi complessivi. Mentre comincia a dare i suoi frutti il lockdown reimposto in Israele nelle scorse settimane: ieri i nuovi contagi sono stati 887, calati dal 10 al 7,3% dei tamponi in sette giorni.