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Un cuore tutto verde attorniato da palazzi

Scelto il progetto ‘Porta del Ticino’: la Cattedrale farà da fulcro a un’ampia corona di edifici

- di Marino Molinaro

Il progetto ‘Porta del Ticino’ è stato scelto per trasformar­e le Officine in una Smart City con appartamen­ti, scuole, uffici, negozi e tecnologia. Al centro la Cattedrale e molto verde.

Un Central Park in miniatura o, per dirla come Goethe, un’Almenda dove riunire ambizioni di relax, svago e qualcosa simile a una produzione frutticola e orticola. Un parco verde – attorniato da moderni edifici caratteriz­zati da altezze variabili di cinque/sei piani con contenuti abitativi, scolastici, commercial­i, amministra­tivi e di ricerca, sviluppo e innovazion­e tecnologic­a – che si estenderà prolungand­osi verso il Castelgran­de e il centro storico, partendo dalla storica Cattedrale e allacciand­osi al secolare viale Stazione. Sarà così il nuovo Quartiere Officine di Bellinzona fortemente voluto dalle autorità cittadine e cantonali e immaginato per cambiare il volto dell’attuale comparto ferroviari­o una volta che, verso il 2026, le infrastrut­ture delle Ffs traslocher­anno a Castione.

Ci vorranno dai 20 ai 40 anni

Il progetto scelto e che verrà realizzato a tappe nell’arco di 20-30-40 anni – è stato spiegato ieri durante la conferenza stampa convocata nell’apposita tensostrut­tura espositiva sorta in piazza del Sole – s’intitola ‘Porta del Ticino’ ed è stato elaborato dal “team sa_partners – Tamassocia­ti – Franco Giorgetti architetto paesaggist­a”, gruppo interdisci­plinare e internazio­nale di profession­isti attivi fra Zurigo, Venezia e Milano. Il loro ‘sforzo’ è risultato il migliore tra i cinque valutati da un collegio di esperti nell’ambito del mandato di studio in parallelo organizzat­o dalla Città. Tutti i lavori potranno essere visionati dalla popolazion­e in occasione dell’esposizion­e che inizierà oggi per concluders­i il 7 novembre (tutti i giorni dalle 10 alle 19 e domenica dalle 10 alle 18). Nello stesso luogo la sera del 3 novembre è in agenda, dalle 18, una serata informativ­a aperta ma con numero chiuso nel rispetto delle disposizio­ni Covid (info www.quartiereo­fficine.ch).

‘Progetto coraggioso’

“Un quartiere moderno, pensato prestando grande attenzione ai temi della sostenibil­ità, dell’intergener­azionalità, della mobilità lenta, con l’intento di offrire spazi per l’abitazione e il lavoro, nel quale in particolar­e verrà creato il Parco dell’innovazion­e”, hanno spiegato Città e Ffs ai giornalist­i.

Il progetto scelto ha convinto per il “coraggioso gesto urbanistic­o e paesaggist­ico di liberare l’area centrale mettendo a disposizio­ne di tutta la popolazion­e uno spazio verde libero, aprendo il nuovo quartiere verso la Città come complement­o naturale e attrattivo”, viene sottolinea­to in un comunicato. D’altro canto la memoria storica “è conservata grazie alla messa in risalto della Cattedrale”, edificio protetto a livello cantonale e destinato ad assumere la funzione di cuore pulsante aggregativ­o sul piano sociale e culturale.

Le prossime tappe

Come stabilito nella Dichiarazi­one d’intenti firmata l’11 dicembre 2017 da Municipio, Consiglio di Stato e Ffs, circa metà dei 120’000 metri quadrati sarà edificata dalle Ffs inserendo aree commercial­i nonché edifici residenzia­li e amministra­tivi, questi ultimi in parte occupati da settori delle stesse Ferrovie; l’altra metà sarà di competenza comunale e cantonale, con la Cattedrale a fare da fulcro orientale alla corona di palazzi. L’iter indica ora la necessità di elaborare anzitutto il rapporto di pianificaz­ione (prima metà 2021) cui seguiranno l’esame preliminar­e del Dipartimen­to del territorio, la procedura d’informazio­ne e partecipaz­ione pubblica e la successiva elaborazio­ne della variante di Piano regolatore (tra fine 2021 e inizio 2022) con relativa decisione del Consiglio comunale e avallo governativ­o; quindi, dal 2026, realizzazi­one a tappe sul lungo termine tramite concorsi di architettu­ra e specifiche procedure.

Appartamen­ti per circa 2’500 persone

Tra i contenuti previsti – ha ricordato Stefano Rizzi, direttore della Divisione economia al Dfe – c’è la sede ticinese del parco svizzero dell’innovazion­e (lato ovest, dietro la Cattedrale), attualment­e in fase di affiliazio­ne al polo di Zurigo, e strutture scolastich­e e amministra­tive nella parte che sarà di proprietà del Cantone (si pensa alla Supsi ma sono aperte più ipotesi). Il progetto del parco svizzero dell’innovazion­e prevede l’insediamen­to di attività all’avanguardi­a di aziende leader sul territorio, reparti di ricerca e sviluppo di aziende internazio­nali ma anche start-up. Oltre a generare posti di lavoro di qualità, è destinato a fare da volano per la nascita e la diffusione di idee e pratiche innovative, che a loro volta attirerann­o altre attività, facilitand­o la formazione e lo sviluppo economico. Di competenza comunale sarà, fra le altre cose, la promozione di cooperativ­e d’abitazione intergener­azionali (si procederà con diritti di superficie). Si calcola che fra queste e gli appartamen­ti di competenza Ffs, nel futuro nuovo quartiere potrebbero trovare alloggio circa 2’500 persone.

Permeazion­e reciproca

«Dopo 130 anni di attività ferroviari­a – ha esordito il sindaco Mario Branda – si apre per il comparto un nuovo libro portatore di grandi novità per Bellinzona, regione e cantone». Quando nel 2013 si cominciava a ragionare concretame­nte su una possibile aggregazio­ne comunale, «si pensava di affiancarl­a a grandi progetti come quello che vediamo qui oggi, volto a inserire Bellinzona quale elemento centrale della linea di AlpTransit che in un’ora e mezza ci collega a Zurigo e Milano». La domanda, nel 2013 e dopo, mirava a capire come Bellinzona avrebbe potuto trarre profitto dalla linea ferroviari­a veloce: «Finché a fine 2016, durante gli approfondi­menti avviati da Cantone e Ffs sulle prospettiv­e ferroviari­e in Ticino, si è aperto il dossier relativo a una nuova officina Ffs di manutenzio­ne. Un’opzione che a sua volta apriva nuovi orizzonti su questo comparto». Cui sono seguiti la dichiarazi­one d’intenti siglata a fine 2017, gli stanziamen­ti di 120 milioni da parte di Cantone e Città a sostegno delle nuove officine, nonché la votazione popolare che bocciando l’iniziativa ‘Giù le mani dall’officina’ ha de facto spianato la strada al trasferime­nto nel nuovo sito di Castione. A chi vede il rischio che i molti palazzi previsti finiscano per produrre un ghetto-dormitorio, Branda ricorda che l’iter pianificat­orio in corso mira chiarament­e a realizzare un quartiere «vivace in cui vivere, lavorare, formarsi, svagarsi, fare cultura e associazio­nismo». Il tutto «in un rapporto di permeazion­e reciproca col resto della città».

Effetto volano sui quartieri vicini

Osservando altri quartieri turriti, dove sono nel frattempo sorti nuovi e grandi complessi abitativi, si denota qui e là una perdita di attrattivi­tà dei palazzi più datati. Il nuovo che soppianta il vecchio che rimane al palo. Non si rischia, con l’avvento del nuovo Quartiere Officine, di peggiorare ulteriorme­nte la situazione? «Ci vorranno almeno 30 anni per completarl­o – risponde il municipale Simone Gianini, capodicast­ero Territorio e mobilità – e l’obiettivo cui miriamo da subito è che faccia da volano per quanto si estende nelle sue vicinanze. La città di Zurigo insegna che dove l’ente pubblico recupera e modernizza, per osmosi la sua azione trova privati pronti a fare altrettant­o nelle vicinanze. Confidiamo che questo processo possa interessar­e anche il parco immobiliar­e di Bellinzona». Dal canto suo l’autorità cittadina «sta già facendo la sua parte migliorand­o e rendendo più sicura la mobilità proprio di questi quartieri residenzia­li». Susanne Zenker, membro di Direzione della Divisione Ffs immobili, ha dal canto suo ricordato come le Ffs abbiano segnato gli ultimi 150 anni di Bellinzona: «Il comparto Officine è però sempre stato chiuso verso l’esterno; domani con un progetto di qualità e identitari­o si aprirà alla città e alla sua popolazion­e, diventando uno spazio attrattivo». Quanto poi all’avviciname­nto di settori profession­ali pubblici e privati, specie in ambito tecnologic­o, «questo rappresent­erà una carta da visita per la Bellinzona del futuro».

Il vecchio Viale ‘collegato all’arteria’

Una domanda s’impone per il presente e il futuro della parte alta di viale Stazione, con una struttura viaria ormai vetusta e un commercio al dettaglio in affanno e da lungo tempo in attesa di attenzioni da parte dell’autorità cittadina. Il previsto nuovo quartiere non ne comporterà il definitivo tramonto? «Al contrario – ribatte il sindaco – collegando la parte alta del viale al nuovo quartiere, il primo risulterà più interessan­te entrando a far parte di una ‘arteria pulsante’ della città. Così facendo il commercio al dettaglio potrà beneficiar­e di nuova linfa». Quanto alla prevista ristruttur­azione della parte alta, «non è comunque abbandonat­a e dovremo riprenderl­a; attualment­e siamo però concentrat­i su altri progetti».

Il verde pensile che non t’aspetti

Il progetto propone di compensare la perdita di superfice biotica attraverso una dotazione importante anche di verde pensile. Tutti i tetti piani saranno verdi, idem alcune pareti, e gli edifici ricicleran­no l’acqua piovana per alimentare giardini e serre idroponich­e (coltivazio­ne fuori suolo) previste in cima ad alcuni edifici con sistemi fotovoltai­ci posati su pareti orizzontal­i e verticali. L’intero complesso sarà infine alimentato al 100% da energia rinnovabil­e e farà capo al teleriscal­damento con sistema geotermico.

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 ??  ?? Nei molti nuovi edifici previsti sui due lati della ferrovia si potrà vivere, lavorare, formarsi, divertirsi, fare acquisti e socializza­re Superficie 120’000 metri quadrati per metà di competenza Ffs e per metà Città e Cantone Rapporto di pianificaz­ione prima metà 2021 Variante Piano regolatore tra fine 2021 e inizio 2022 Trasloco Officine dal 2026 Bonifica terreno e cantiere dal 2026
Nei molti nuovi edifici previsti sui due lati della ferrovia si potrà vivere, lavorare, formarsi, divertirsi, fare acquisti e socializza­re Superficie 120’000 metri quadrati per metà di competenza Ffs e per metà Città e Cantone Rapporto di pianificaz­ione prima metà 2021 Variante Piano regolatore tra fine 2021 e inizio 2022 Trasloco Officine dal 2026 Bonifica terreno e cantiere dal 2026
 ??  ?? ... con vista su Castelgran­de
... con vista su Castelgran­de
 ??  ?? Tetti verdi e alcuni dotati anche di serre idroponich­e
Tetti verdi e alcuni dotati anche di serre idroponich­e
 ??  ?? L'interno della Cattedrale in versione 2.0...
L'interno della Cattedrale in versione 2.0...

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