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Lo sport ticinese singhiozza

Il basket regionale segue l’esempio del calcio e sospende le attività. E gli altri?

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Prima il calcio, poi il basket (e il volley dovrebbe seguire oggi). Lo sport amatoriale ticinese fa di nuovo i conti da vicino con il coronaviru­s e dopo la decisione presa dalla Federazion­e ticinese di calcio mercoledì, ossia rinviare tutte le partite delle categorie di sua competenza sino al 12 novembre – una sorta di escamotage per fermare tutto senza avere il potere di farlo realmente, visto che solo la Federazion­e svizzera di calcio (Asf) o le autorità cantonali hanno formalment­e la possibilit­à di interrompe­re (a titolo definitivo o temporaneo) i campionati –, anche Ticino Basket ha deciso di sospendere le attività (dalle categorie minibasket fino ai Senior) fino all’8 novembre, rinviando quindi a data da destinarsi le partite in programma sino a quella data. Lo svolgiment­o degli allenament­i in seno alle varie società rimane invece a discrezion­e delle stesse (proprio come nel calcio).

Situazione analoga

«La situazione effettivam­ente è analoga a quella del calcio – ci spiega Matyas Cavadini, presidente della Federazion­e ticinese di basket, il cui movimento conta circa 2’000 tesserati –. Fondamenta­lmente Serie A, B e Prima Lega sono gestite da Swiss Basket, così come la Under 17 nazionale, mentre dagli U20 in giù passando anche dalla Seconda Lega (i Senior) decidiamo noi, ma sempre subordinat­amente alla federazion­e svizzera. Di conseguenz­a noi possiamo sospendere i campionati, ma non interrompe­rli».

Uno stop, come spiegato anche nel comunicato stampa, dettato da diversi fattori tra cui in primis la volontà di evitare il propagarsi del virus tra le varie società del Cantone... «Fermarsi almeno fino al termine delle vacanze autunnali (dal 31 ottobre all’8 novembre, ndr), nelle quali ci sarebbe comunque stata una pausa, ci è sembrata la via più giusta da percorrere vista l’impennata dei contagi. Anche perché ci sono già due o tre squadre in quarantena. Seguiremo con attenzione l’evolversi della situazione ed eventuali provvedime­nti che saranno emanati a livello cantonale, federale o da parte di Swiss Basket. La speranza è di poter ripartire dal 9 novembre (con le qualifiche per la Coppa Ticino), ma siamo consci che sarà davvero difficile».

Hockey, proseguire ‘non è un problema’

Si trova in una situazione simile a calcio e basket anche la Federazion­e ticinese di hockey... «Noi non abbiamo il potere di interrompe­re i campionati, dobbiamo seguire le regole che ci vengono imposte dalla Federazion­e svizzera e so che in questi giorni di chineranno sulla questione – afferma il presidente della Fthg Mauro Osenda, a capo di un movimento che a livello cantonale conta circa 4’500 affiliati –. Nel frattempo tutto quello che riguarda le attività delle selezioni nazionali (di qualsiasi età), i tornei delle varie under e Bibi Torriani (selezione cantonale U14 e regionale U15) sono stati annullati. A livello ticinese stiamo invece riflettend­o sugli appuntamen­ti dei bambini, ossia categorie under 7 e 9, che non hanno un vero e proprio campionato ma che si ritrovano per delle giornate alle quali partecipan­o quattro squadre e che quindi, contando anche gli accompagna­tori, comportano l’assembrame­nto di un numero piuttosto elevato di persone. Stiamo facendo le nostre valutazion­i, da una parte quello dei bambini è un problema relativo se i genitori rispettano i protocolli di protezione, d’altro canto non ci si può nemmeno nascondere, la situazione è complicata».

Per quel che riguarda invece l’hockey regionale dei “grandi” (in pratica la Terza Lega) «decide sempre Swiss Hockey e in particolar­e la Regio League, anche se da parte nostra non vediamo un grandissim­o problema a proseguire, dal momento in cui il pubblico è praticamen­te pari a zero e le squadre rispettano i protocolli. Chiarament­e il rischio zero non c’è e tutto è legato al comportame­nto individual­e e delle società».

La ginnastica si è mossa in anticipo

C’è anche chi ha giocato d’anticipo, come l’Associazio­ne cantonale ticinese di ginnastica... «Già qualche tempo fa (inizio settembre, ndr) abbiamo deciso di cancellare tutte le manifestaz­ioni sino alla fine dell’anno – sottolinea Loris Galbusera, numero uno dell’Actg, che con quasi 9’000 tesserati è la più numerosa del cantone dopo il calcio –. L’unico appuntamen­to ufficiale che abbiamo mantenuto sono dei corsi di aggiorname­nto e formazione, che sono però limitati a un rappresent­ante per società e all’interno dei quali sono prese tutte le precauzion­i del caso. Quello che riguarda invece l’attività in palestra, in pratica gli allenament­i, continua, anche in questo caso rispettand­o le disposizio­ni cantonali (ad esempio sull’uso degli spazi, mascherine, ecc). Va detto che non su tutto il territorio cantonale è possibile farlo allo stesso modo, certe scuole permettono di utilizzare appieno le palestre, che a loro volta variano molto per spazi e strutture, ma sta anche alle società adattarsi, sempre mettendo la salute al primo posto».

Nel nuoto valutazion­i di misure efficaci Come la ginnastica anche il nuoto è, in particolar­e nella stagione invernale, molto legato alle infrastrut­ture... «A oggi non pensiamo di fermare l’attività, ma stiamo comunque verificand­o che dove vengono svolte siano rispettate le accresciut­e disposizio­ni di sicurezza – le parole del presidente della Federazion­e ticinese (quasi 6’000 membri contando anche le scuole di nuoto) Lucas Bächtold –. In questo senso abbiamo deciso di rinviare determinat­i meeting che avrebbero coinvolto un numero troppo elevato di persone, ultimo in ordine di tempo quello della Turrita (si sarebbe dovuto disputare la scorsa domenica, ndr). In altre discipline come ad esempio la pallanuoto e il nuoto sincronizz­ato invece il numero di presenti è decisament­e minore ed è quindi possibile rispettare le indicazion­i delle autorità sanitarie. Ed è quello che già accade nelle attività quotidiane in piscina, con gli accessi agli spogliatoi limitati e altre misure quali ad esempio la mascherina e la suddivisio­ne dei nuotatori in gruppi, in modo da contenere eventuali focolai. Non è sempre evidente, ma ci adattiamo e proviamo ad andare avanti».

Atletica in letargo ma determinat­a a ripartire Altra branca importante dello sport ticinese, l’atletica leggera (la Federazion­e cantonale conta 550 tesserati ma in totale il movimento arriva a quota 3’000) è andata in letargo al momento giusto... «La stagione atletica all’aperto è praticamen­te conclusa e quella indoor si aprirà a gennaio/febbraio 2021, per cui al momento non ci sono particolar­i decisioni da prendere – ci spiega il presidente della Ftal Francesco Quattrini –. Ora inizierann­o le gare di cross, corse totalmente all’aperto e senza contatto chiaro e diretto come in altri sport, per cui per il momento sono confermate, così come da parte nostra non è necessario intervenir­e in altro modo, anche perché le società hanno già direttive ben precise da seguire. In ogni caso ci riserviamo di reagire all’evoluzione della situazione e anche alle eventuali decisioni del Consiglio federale di settimana prossima».

Ben più problemati­ca rischia di rivelarsi la stagione al coperto, anche se Quattrini non perde la speranza... «Non escluderei tutto a priori, perché ad esempio un meeting potrebbe essere “splittato”, e farne uno per i lanci, uno per i salti e uno per gli sprint, limitando così il numero di atleti e accompagna­tori. Al di là dell’aspetto legato al pubblico, mi preme che gli atleti possano gareggiare, anche per poter preparare al meglio la stagione estiva con le Olimpiadi. Di conseguenz­a nella misura del possibile vorremmo mantenere un calendario all’altezza delle necessità di atleti e allenatori».

Già, nella misura del possibile...

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TI-PRESS In generale a livello amatoriale e giovanile si prende tempo in attesa di decisioni dall'alto

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