Svolta in Libia, accordo per una tregua permanente
Dopo 10 anni di caos, raggiunto il cessate il fuoco
Tripoli – La Libia intravede, per la prima volta da quasi dieci anni, la fine del caos che si trascina dalla caduta del colonnello Muammar Gheddafi con una scia di violenze e morti. La svolta è arrivata ieri in mattinata, con l’annuncio di un accordo per un cessate il fuoco permanente e immediato, raggiunto a Ginevra dal Comitato militare congiunto sotto l’egida dell’Onu. L’Europa esulta, a partire da Italia e Germania, entrambe in prima fila nel tentativo di portare le parti a un tavolo e a una pace duratura. Storce il naso, invece, camuffando il disappunto con lo scetticismo, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, parte in causa nel conflitto al fianco – anche militarmente – del governo di accordo nazionale di Tripoli di Fayez al-Sarraj contro le forze armate della Cirenaica guidate dal generale Khalifa Haftar, sostenuto a sua volta da Russia, Egitto ed Emirati. “Questo cessate il fuoco non mi sembra credibile”, ha affermato il ‘sultano’.
A dare la buona notizia – seppur con giustificata prudenza visti i tentativi andati a vuoto – è stata Stephanie Williams, inviata speciale dell’Onu: “Oggi è un buon giorno per il popolo libico. Le due delegazioni hanno siglato un accordo di cessate il fuoco completo con effetto immediato”, ha annunciato la numero uno della missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia a Ginevra durante la cerimonia della firma, salutando “il coraggio” dimostrato dai belligeranti. Williams ha spiegato che le due parti hanno concordato che “tutte le unità militari e i gruppi armati sulla linea del fronte devono tornare nei loro campi” e che “tutti i mercenari e combattenti stranieri” dovranno “lasciare il territorio libico, terrestre, aereo e marittimo, entro tre mesi”.