Il degrado di piazza Molino Nuovo
La malaugurata testata inferta da una partecipante alla manifestazione di venerdì 30.10 in piazza Molino Nuovo a Lugano a una giornalista de laRegione ha portato l’attenzione dei media su una situazione di degrado che in quel luogo si è sviluppata da ormai troppo tempo, a partire da un esercizio pubblico (o forse due) i cui clienti schiamazzano fino a notte fonda e mostrano comportamenti di scarsa o nulla decenza, anche ben al di là degli orari di chiusura.
Sono mesi e mesi che inquilini della zona hanno chiesto l’intervento della polizia, prima della comunale di Lugano, poi – visto il perdurare del disagio – della cantonale, venendo rinviati da Ponzio a Pilato o tacitati con l’invito a chiamare nel momento in cui la turbativa si verificava (cosa ovviamente fatta, e molte volte, senza risultati tangibili) e altre cortesi ma evasive risposte. È probabilmente grazie alla tolleranza di cui i protagonisti del malandazzo hanno goduto finora che si è giunti ai fatti recenti; ma schiamazzi, provocazioni, ingiurie e qualche danneggiamento risalgono a parecchio tempo fa, e continuano. Ho letto le dichiarazioni del vicesindaco riportate nell’articolo del CdT del 31.10. Sull’argomento “degrado in Piazza Molino Nuovo” avevo avuto con lui un cortese incontro solo pochi mesi fa, ricavandone l’impressione di una certa qual rassegnata impotenza delle istituzioni di fronte a troppi focolai di rozzezza (erano appena avvenuti i deprecabili vandalismi alla foce del Cassarate). Non posso che augurarmi che ci sia ora, dopo l’aggressione (perché di questo in sostanza si tratta) alla giornalista, un ripristino del necessario rigore nel rispetto delle regole del convivere civile (nonché di leggi e regolamenti), anche richiamandomi al senso di responsabilità personale cui si appellano gli organizzatori della manifestazione.