Il matrimonio per tutti prende quota
Il Consiglio degli Stati approva il progetto. Niente ‘détour’ dalla Costituzione.
‘Senatori’ favorevoli anche all’accesso delle coppie lesbiche alla donazione di sperma
La Svizzera è uno dei pochi paesi europei dove le coppie omosessuali non possono unirsi in matrimonio. Le cose potrebbero presto cambiare. Dopo il Nazionale, ieri anche il Consiglio degli Stati – con 22 voti contro 15 e 7 astenuti – ha dato il suo nullaosta a una revisione legislativa che trae origine da un’iniziativa parlamentare verde-liberale del 2013. La Camera ‘conservatrice’ del Parlamento non si è limitata a sancire il principio che le coppie dello stesso sesso possono sposarsi. Ha fatto un ulteriore passo, stabilendo che le coppie lesbiche devono poter accedere allo sperma di un donatore. Le organizzazioni Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) parlano di “immensa vittoria di tappa”. E si preparano alla votazione popolare: l’Unione democratica federale (Udf) ha già annunciato il lancio del referendum.
Due i quesiti sul tavolo dei ‘senatori’: una modifica del Codice civile basta per aprire il matrimonio alle coppie dello stesso sesso, oppure bisogna prima mettere mano alla Costituzione? E alle coppie di sesso femminile va riconosciuto subito il diritto di ricorrere al seme di un donatore, o è meglio attendere? Non è materia per soli costituzionalisti. La questione è anzitutto politica. In caso di referendum contro una modifica di legge, è sufficiente la maggioranza popolare. Per contro, se la via è quella della revisione costituzionale, serve la doppia maggioranza di popolo e cantoni. E la recente votazione sull’iniziativa per imprese responsabili, accolta col 50,7% dei voti ma respinta dalla maggioranza dei cantoni, ha mostrato quanto arduo sia superare il doppio ostacolo. Alla vigilia le premesse non erano delle migliori per i fautori del ‘matrimonio civile per tutti’. Una forte minoranza Udc/Ppd della Commissione affari giuridici proponeva di rinviare il progetto in commissione, affinché venisse elaborata una adeguata base costituzionale. La nozione di matrimonio contenuta nella Costituzione federale viene ancora oggi intesa nella società quale unione tra un uomo e una donna, ha sottolineato Martin Schmid (Plr/Gr). Una questione così rilevante dal profilo politico-sociale, ha affermato Beat Rieder (Ppd/Vs), deve essere sottoposta al popolo e ai cantoni non solo per considerazioni di costituzionalità ma anche per motivi politico-democratici. Una semplice modifica legislativa indebolirebbe la legittimità del progetto, ha sostenuto. La Costituzione federale (art. 14: ‘Il diritto al matrimonio e alla famiglia è garantito’) garantisce il diritto al matrimonio e alla famiglia, senza definire il sesso, ha ricordato Lisa Mazzone (Verdi/Ge). Da una prospettiva storica, ha sostenuto il relatore commissionale Carlo Sommaruga (Ps/Ge), il diritto al matrimonio sancito dalla Costituzione è nato come un diritto volto a tutelare da impedimenti al matrimonio di natura religiosa o economica previsti nelle legislazioni cantonali. Ciò non impedisce dunque al legislatore di modificare le caratteristiche del matrimonio sancite dal Codice civile per aprire alle coppie dello stesso sesso. La maggioranza del plenum si è detta d’accordo. La proposta di rinvio in commissione presentata da Stefan Engler (Ppd/Gr) è stata respinta di misura con 22 voti contro 20 e due astensioni.
A quel punto restava da decidere sull’accesso alla donazione di sperma per le coppie lesbiche. Benedikt Würth (Ppd/Sg) ha chiesto di rinviare la questione, nell’attesa di chiarimenti giuridici. La sua proposta – in linea con l’approccio del Consiglio federale – è però stata respinta con 20 voti contro 15 e 3 astenuti. Su questo aspetto i ‘senatori’ hanno optato per una via diversa da quella imboccata dal Nazionale. Con una regolamentazione più precisa e differenziata, si vuole tenere in maggior conto il diritto del bambino di conoscere la sua ascendenza. Il Consiglio degli Stati vuole che la moglie della madre venga registrata anch’essa come madre del bambino solo in caso di donazione di sperma. Inoltre, la moglie della madre del bambino non dovrebbe poter contestare la maternità dopo una donazione di sperma alla partner. L’oggetto va al Nazionale per l’esame delle divergenze. Il referendum è sicuro. La votazione potrebbe tenersi l’anno prossimo. Se approvata, la modifica del Codice civile dovrebbe entrare in vigore nel 2022.