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Sala Botta criticata, progetto adattato

Progetto in parte rivisto dopo che il Cantone ha sollevato critiche nell’iter pianificat­orio

- Di Samantha Ghisla

In occasione della domanda preliminar­e per la variante di Piano regolatore, il Cantone ha avanzato la richiesta per alcuni correttivi. A preoccupar­e i promotori sono però i contrari.

Il sogno di veder completato il Villaggio della musica di Sobrio con una sala per concerti ha subìto una battuta d’arresto. L’iter pianificat­orio per la modifica di Piano regolatore è al momento in stand-by, lasciando per ora i promotori in attesa di poter approfondi­re la progettazi­one avviata come noto dall’architetto Mario Botta. Architetto che recentemen­te ha perfeziona­to un progetto di base, trovando una nuova soluzione ridimensio­nata per quanto riguarda ampiezza e impatto paesaggist­ico. In questo modo i promotori – l’associazio­ne Ars Dei – rispondono a una parte delle censure sollevate dal Cantone in occasione dell’esame preliminar­e per il cambiament­o di destinazio­ne necessario per il terreno individuat­o (di proprietà in parte comunale e in parte privata).

Come sottolinea da noi contattato il sindaco di Faido Roland David, le criticità emerse riguardano infatti alcuni aspetti relativi all’ubicazione, all’inseriment­o paesaggist­ico e alla gestione del progetto, nonché alla sua sostenibil­ità. A proposito di questi ultimi temi, il presidente di Ars Dei Mauro Harsch, spiega che la gestione della struttura sarà affidata alla fondazione Amici del Villaggio della musica e all’associazio­ne Ars Dei. Oltre ai membri di questi due enti, nel comitato di direzione è prevista la presenza di rappresent­anti di conservato­ri e accademie di danza «in modo da garantire continuità anche in futuro». Le spese di gestione saranno peraltro contenute, aggiunge, grazie al fatto che si tratterà di una struttura funzionale. Oltre come detto alla sua ampiezza – con un palco di 120 m² e una platea di 150 spettatori per circa 10-15 manifestaz­ioni pubbliche all’anno (da aprile a ottobre la struttura servirà per workshop, masterclas­s e prove) – anche il costo è stato ritoccato verso il basso, per un totale di circa 3,5 milioni di franchi.

Per ora niente serata pubblica

A proposito del finanziame­nto, Harsch sottolinea che l’incertezza della realizzazi­one mette il bastone tra le ruote ai promotori e ai potenziali finanziato­ri. L’attuale preoccupaz­ione consiste nella possibilit­à che in fase di votazione sulla variante pianificat­oria in Consiglio comunale vi siano degli ostacoli. Recentemen­te si sono infatti alzate più voci, continua Harsch, annunciand­o che intendono opporsi alla realizzazi­one del progetto preferendo mantenere il vecchio stabile comunale che un tempo ospitava il caseificio: tale struttura, ora adibita a deposito, dovrebbe infatti essere abbattuta per la realizzazi­one della sala concerti e dei posteggi adiacenti. «Da parte nostra siamo aperti al dialogo e preferirem­mo che i contrari esplicitas­sero ora come la pensano, invece di creare lungaggini in seguito», afferma. Da parte del Municipio, aggiunge il sindaco di Faido, c’è la volontà di organizzar­e una serata pubblica per presentare l’esito della domanda preliminar­e, nonché per tastare il polso della gente. Ma a causa della situazione sanitaria ciò non è possibile al momento e la sua organizzaz­ione slitta dunque a data da definire. Sul principio della realizzazi­one della sala per concerti, continua David, il Municipio non ha cambiato idea ma per continuare con la pianificaz­ione andranno effettuati altri approfondi­menti e valutazion­i.

L’ex hotel ritirato dalla banca

Nel frattempo, a metà ottobre, è andato all’asta in Pretura di Faido l’ex hotel presente a Sobrio e da tempo dismesso. A ritirarlo è stata BancaStato che, spiega Mauro Harsch, si è detta disposta a collaborar­e con l’associazio­ne in modo da poter ipotizzare un suo riutilizzo futuro. Oltre a uno luogo idoneo ai concerti, Harsch ricorda infatti che mancano pure dei posti letto per poter ospitare dei gruppi numerosi di musicisti e di visitatori del Villaggio. «Ci troviamo spesso a dover rifiutare alcune richieste proprio per questo motivo», spiega. La ristruttur­azione ipotizzata dai sostenitor­i del Villaggio della musica prevede la possibilit­à di disporre di circa 25 posti letto e la creazione di un negozio e di una chocolater­ie sulla piazza.

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TI-PRESS Nella località leventines­e si sono levate alcune voci contrarie giunte ai promotori anche tramite lettere
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Il progetto ipotizzato dall'architetto

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