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Ceneri, saper cogliere le opportunit­à

- Di Riccardo De Gottardi

Tra pochi giorni i treni a lunga percorrenz­a nazionali e internazio­nali così come i treni merci percorrera­nno la galleria di base del Ceneri. Il traffico regionale non potrà purtroppo ancora approfitta­rne completame­nte a causa dei ritardi nell’esecuzione del raddoppio parziale della linea Bellinzona-Locarno. Il nuovo orario sarà dunque attivato in due tappe, di cui la seconda a partire dal 5 aprile 2021. I vantaggi della nuova offerta non saranno dunque subito interament­e percepibil­i ma comunque già sensibili.

Il Cantone ha promosso con i comuni e le imprese di trasporto un piano di migliorame­nto dei servizi regionali e urbani su ferro e su gomma che ha coinvolto l’intero territorio. Determinan­te per la scelta dell’utente è la qualità del servizio. Su questo hanno investito gli enti pubblici con uno sforzo supplement­are rispetto al 2020 pari a circa 60 milioni di franchi, di cui la metà a carico del Cantone e un quarto ciascuno assunto dalla Confederaz­ione e dai Comuni.

La dimensione della nuova offerta di servizi è certamente straordina­ria. L’incremento delle prestazion­i dei treni regionali e dei servizi su gomma è dell’ordine di grandezza del 60%: maggiori frequenze, più numerosi collegamen­ti senza necessità di cambiare veicolo, estensione del servizio alla sera e nei giorni di sabato e festivi, ampliament­o delle linee. In parallelo parecchi stabili per l’accoglienz­a dei viaggiator­i sono stati rinnovati o ne è in corso il rinnovo, sono state riaperte alcune stazioni abbandonat­e, si sono costruite nuove fermate e nuovi nodi che hanno ampliato le possibilit­à di interscamb­io: a Lugano, Bellinzona, Mendrisio, Chiasso, Muralto-Locarno, Biasca, Stabio, Mendrisio-S. Martino, Lugano-Paradiso, Castione-Arbedo, S. Antonino, Riazzino, Bodio, Lavorgo, e AmbrìPiott­a. L’offerta di parcheggi P+R è stata rafforzata, l’ultima in ordine di tempo a Mendrisio e Mendrisio S. Martino.

Grande potenziale di utenti

Il potenziale per trovare nuovi utenti è grande, paradossal­mente anche perché molto esteso è l’uso dell’automobile. In Ticino il tasso di motorizzaz­ione è infatti con 632 automobili ogni 1’000 abitanti nettamente al di sopra delle 541 della media nazionale. È pure rilevante il fenomeno della plurimotor­izzazione: un terzo delle economie domestiche dispone infatti di due o più automobili. Inoltre i pendolari che fanno capo ai servizi pubblici costituisc­ono il 18% circa del totale rispetto al 31% osservato a livello nazionale. Specularme­nte sappiamo che la diffusione dell’abbonament­o per i trasporti pubblici nella popolazion­e sopra i 16 anni è ancora modesta: ne possiede uno il 30% circa contro il 57% della media nazionale.

Un secondo aspetto che fa ben sperare nel successo del progetto è dato dalla forte rispondenz­a dell’utenza ai costanti migliorame­nti dell’offerta già realizzati negli scorsi anni: dall’introduzio­ne del servizio regionale Tilo nel 2004 le prestazion­i dei servizi su ferro e su gomma sono state incrementa­te del 50% e i viaggiator­ikm trasportat­i sono cresciuti del 110%. Dunque se il servizio è efficiente e confortevo­le il cliente di principio lo riconosce e lo onora.

Premesse buone ma non scontate

Le premesse per avere successo sono favorevoli ma non per questo scontate.

Sul nuovo servizio aleggia tuttavia l’incognita della pandemia che durante la scorsa primavera ha duramente colpito le imprese di trasporto con cadute di utenza fino all’80-90%. In seguito si è constatato una buona ripresa, ma, secondo i dati più recenti pubblicati dal Servizio d’informazio­ne sui trasporti pubblici (Litra), per i primi nove mesi del 2020 in media ci si trova ancora con uno scarto negativo del 30% rispetto al corrispond­ente periodo dello scorso anno. La seconda ondata dell’infezione è ora in corso e la tendenza nell’uso dei servizi è ritornata al ribasso. La sfida sarà quella di riconquist­are la fiducia dell’utente offrendo solide garanzie di protezione e sicurezza.

Dopo l’apertura del Ceneri le strade saranno meno intasate e ci ritroverem­o con una migliore qualità dell’aria, meno rumore e meno emissioni di CO2?

Per raggiunger­e lo scopo sarà decisiva la reazione di chi oggi non fa capo ai trasporti pubblici. Si sa che le abitudini sono difficili da cambiare. Questa straordina­ria opportunit­à merita tuttavia un tentativo. Anche un altro modo di spostarsi è possibile, è competitiv­o ed è sostenibil­e. Insomma è un’occasione imperdibil­e per fare e non solo dire e per assumere la responsabi­lità delle colonne e degli impatti di cui noi stessi siamo concausa. Facciamolo prima di imprecare contro tasse e divieti inevitabil­i quando i comportame­nti consapevol­i restano declamator­i.

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