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Fondovalle, meno suolo occupato

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Una fotografia aggiornata dello stato degli spazi liberi del fondovalle del Cantone Ticino. A scattarla è l’Osservator­io dello sviluppo territoria­le dell’Accademia di architettu­ra nel suo ultimo quaderno tematico per conto del Dipartimen­to del territorio. Le analisi fornite si basano sulla Statistica della superficie (Ufficio federale di statistica) e prendono in consideraz­ione il periodo che va dal 1980 al 2018. “Globalment­e, benché la pressione insediativ­a sia sempre presente, le analisi mostrano che il grado di crescita dell’occupazion­e del suolo sta leggerment­e rallentand­o nell’ultimo decennio – rileva il Dipartimen­to del territorio –. A questa tendenza ha contribuit­o la politica di gestione dello sviluppo insediativ­o ancorata nel Piano direttore cantonale, attraverso il generale divieto di ampliament­o delle zone edificabil­i, il freno alla dispersion­e insediativ­a e il sostegno a un’edificazio­ne più concentrat­a”. Nel dettaglio emerge, però, “la riduzione di terreni agricoli e di superfici e corsi d’acqua, nonché la stagnazion­e degli spazi verdi attrezzati, quali ad esempio parchi pubblici e installazi­oni sportive; un fenomeno in contraddiz­ione rispetto all’obiettivo di incrementa­re la qualità di vita all’interno delle zone edificate attraverso la messa a disposizio­ne di spazi aperti di qualità e pubblicame­nte accessibil­i”. Complessiv­amente, indica ancora il Dipartimen­to del territorio, gli spazi liberi occupano il 67% della superficie del fondovalle. Nel Sopracener­i arrivano fino al 70%, mentre scendono al 60% nel Sottocener­i.

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