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Si è spenta la voce di Francis Magnin

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Sì è spenta un’altra voce di Chiasso. Se ne è andato, infatti, Francis Magnin, che dall’alto dei suoi 92 anni ha vissuto intensamen­te il suo essere parte della comunità locale. Non c’è chiassese che non ricordi la sua verve e la voglia di raccontars­i e di raccontare le vicende proprie alla cittadina di confine, magari davanti a un caffè, a un tavolino di un ritrovo del centro.

Imprendito­re nel settore della torrefazio­ne del caffè, si è speso con generosità per Chiasso e i suoi giovani. Appassiona­to di spartiti e di bande, era molto legato alla Musica Cittadina di Chiasso, di cui è stato per alcuni anni anche presidente. Il nome di Magnin è legato, però, a doppio filo pure alla cultura e all’arte. Vicino alla Galleria e libreria Mosaico di Gino Macconi, era parte integrante – membro per statuto del Consiglio – della Fondazione Lavezzari, intitolata al premio istituito dal suocero, il granduffic­iale Cesare Lavezzari. Sempre presente, fino all’anno scorso, alla consegna del riconoscim­ento – assegnato ogni gennaio a una persona o una associazio­ne meritevoli –, era immancabil­e il suo intervento, ricco di ricordi e aneddoti. Sicuri che Chiasso ne serberà la memoria, da parte della redazione esprimiamo il nostro cordoglio ai familiari. Chiasso darà il suo ultimo saluto a Francis Magnin oggi nella cappella del cimitero di Chiasso.

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TI-PRESS Magnin in uno dei suoi interventi al Premio Lavezzari

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