Vaccinazioni al via da gennaio
Nel frattempo Sommaruga e Berset avvertono i Cantoni: ‘Rafforzate la misure’
L’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) stima che la campagna di vaccinazione contro il coronavirus in Svizzera comincierà all’inizio di gennaio. Stando a quanto dichiarato da Virginie Masserey, responsabile della sezione di controllo delle infezioni dell’Ufsp, in un’intervista alla ‘Nzz am Sonntag’, sono previste 70’000 vaccinazioni al giorno, per un totale di sei milioni di persone vaccinate entro l’estate. Il piano dell’Ufsp è di avviare contemporaneamente le vaccinazioni in tutto il Paese. “Diversi cantoni sono già in una fase di preparazione molto avanzata”, afferma l’esperta dell’Ufsp. Altri stanno ancora valutando quanti centri di vaccinazione creare. Al vaglio delle autorità cantonali ci sono palestre, strutture di protezione civile, ospedali, ambulatori medici o farmacie.
Secondo Masserey i gruppi a rischio saranno i primi a essere vaccinati. Oltre agli anziani, questi includono persone con diabete, malattie polmonari croniche e pressione alta.
Nel frattempo i consiglieri federali Simonetta Sommaruga e Alain Berset hanno discusso sabato in videoconferenza con i rappresentanti di diversi Cantoni ai quali hanno chiesto di rafforzare in tempi brevi le misure anti-Covid. Christian Favre, portavoce del Dipartimento federale dell’interno (Dfi), ha confermato notizie in tal senso pubblicate dai domenicali. Secondo la ‘Nzz am Sonntag’ ai colloqui avrebbero preso parte rappresentanti degli esecutivi di Appenzello Esterno, Argovia, Basilea Campagna, San Gallo, Soletta e Turgovia. Il ‘SonntagsBlick’ cita fra i partecipanti anche il Ticino, che “di recente ha registrato di nuovo un numero elevato di contagi”.
Secondo il domenicale di Zurigo, la presidente della Confederazione e il ministro della sanità hanno espresso le loro preoccupazioni soprattutto ai Cantoni della Svizzera orientale che “non hanno deciso ancora nuove misure, nonostante gli elevati tassi d’infezione”.
Berset, stando a quanto riporta il ‘SonntagsBlick’, si aspetta un approccio coerente. Le strutture ricreative e culturali devono essere chiuse. E il limite massimo di partecipanti agli eventi deve essere ridotto ulteriormente. Anche i ristoranti potrebbero essere chiamati a chiudere temporaneamente. E se i Cantoni non dovessero agire rapidamente – ha avvertito Berset – sarà la Confederazione a intervenire.
La Conferenza dei direttori cantonali della sanità (Cds) ha intanto fatto sapere che è previsto che nei prossimi giorni i Cantoni particolarmente colpiti rafforzino le loro misure. Ipotesi confermata ai microfoni dell’Rsi dal presidente del governo cantonale, Norman Gobbi, per quanto riguarda il Ticino: ‘Siamo pronti a prendere nuove misure, già da domani (oggi, ndr)’.