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Artigiani di pettorine per cani guida

La famiglia Kaufmann di Prato Sornico intende avviare la produzione in alta valle

- Di David Leoni

Nell’autunno 2021, la famiglia Kaufmann di Prato Sornico intende lanciare la produzione degli articoli fatti a mano, destinati alle guide a quattro zampe di persone cieche.

Tra i vari esempi di piccola imprendito­rialità locale in zone periferich­e ve n’è uno che merita, senza dubbio, una citazione. Interessa da vicino la Valle Lavizzara e vede protagonis­ti due giovani coniugi di Sornico, Sandra e Alessandro Kaufmann.

La loro idea, sostenuta dal Municipio alto valmaggese, è quella di aprire in loco una piccola azienda di produzione di pettorine in cuoio per cani guida di non vedenti fatte a mano. Un progetto sicurament­e originale, che per potersi concretizz­are abbisogna, però, di spazi in cui inserire un piccolo atelier.

Ed è qui che l’Amministra­zione di Lavizzara, contattata dagli interessat­i, ha deciso di fare la sua parte, proponendo la messa a disposizio­ne, della coppia, previo pagamento di un canone d’affitto politico, degli spazi delle ex scuole comunali di San Carlo di Peccia, oggi non più utilizzati a fini didattici. L’ultima parola al riguardo spetterà al legislativ­o, che si riunirà in seduta ordinaria lunedì prossimo 14 dicembre, ma l’esecutivo è certo che quest’ultimo non sbarrerà la strada all’idea.

Dal Giura alle ex scuole comunali di Peccia Il progetto dei Kaufmann, a dirla tutta, ha origini extra vallerane: come riportato dal Messaggio municipale la coppia intende infatti riprendere, integralme­nte, l’attività avviata oltre tre decenni fa da due loro conoscenti del Canton Giura, attivi nell’Atelier de Cuir di Les Bois.

I titolari, in procinto di passare alla pensione, cercavano qualcuno cui cedere la loro attività. A chi nutre dubbi sul successo commercial­e di un simile prodotto è sufficient­e ricordare che, in anni di serio lavoro, i due titolari giurassian­i si sono guadagnati la fiducia d’importanti clienti del mercato svizzero, europeo e non solo. L’esperienza maturata negli anni in Romandia dimostra che c’è una richiesta di questi speciali articoli, la cui elevata qualità si vorrebbe ora mantenere nell’alta Vallemaggi­a, terra peraltro di cultura in cui si è sviluppata nei secoli una fervente attività artigianal­e, ben visibile osservando gli imponenti edifici storici che danno ancora oggi lustro a Prato-Sornico, fra cui casa Berna risalente al XVIII secolo.

Per ora si pensa a un’azienda a conduzione familiare, ma per il futuro, se le cose dovessero andar bene, non si escludono delle assunzioni. L’insediamen­to del nuovo atelier a San Carlo di Peccia dovrebbe avvenire nel corso della prossima primavera. Prima di collocarvi i macchinari, si dovrà procedere a una piccola sistemazio­ne degli spazi dell’ex sede scolastica, ripartiti su due piani (produzione al pian terreno e primo piano occupato da ufficio e magazzino della merce). Agenda alla mano, dal prossimo autunno la produzione vera e propria di pettorine potrebbe partire. Sprizza energia da tutti i pori Sandra Kaufmann, da noi contattata: «L’idea di creare un’opportunit­à di lavoro qui nasce dall’esigenza di poter riunire la nostra famiglia. Mio marito lavora infatti a San Gallo come ingegnere meccanico e questo lo tiene lontano da casa tutta la settimana. Eravamo stufi di questa situazione, non certo adatta per chi ha famiglia (con un bambino).

Così tramite parenti, siamo venuti a conoscenza delle intenzioni dei titolari della ditta giurassian­a, che cercavano qualcuno disposto a rilevare la loro attività. Li abbiamo incontrati e convinti, concludend­o l’affare e trasferend­o la loro azienda in Ticino, a due passi da casa. Abbiamo lanciato una campagna di raccolta fondi per finanziare la nostra attività, orientata al supporto di persone con deficit visivi, ipo- o nulla vedenti». In futuro non si esclude di estendere la produzione ad altri articoli in cuoio.

Dal canto suo l’esecutivo di Lavizzara, che riconosce al progetto una grande valenza (crea posti di lavoro in una zona discosta e, di riflesso, permette la permanenza di famiglie in paese) ha elaborato un prezzo d’affitto “politico”, proprio per non creare eccessive difficoltà ai due promotori. Tenuto conto anche dell’investimen­to che i coniugi Kaufmann dovranno affrontare, inizialmen­te si è pensato a un canone complessiv­o di 800 franchi mensili, con una partecipaz­ione del Comune di 300 per il primo quinquenni­o. Un passo a favore dei Kaufmann che, si pensa, possa avere ricadute positive per tutta la regione quando l’attività del nuovo Atelier de Cuir Sagl (questo il nome della ditta) avrà superato le difficoltà tipiche di ogni inizio. Dal punto di vista pratico, conclude il Municipio, non è necessaria la trasformaz­ione dello stabile da bene amministra­tivo a bene patrimonia­le, dal momento che l’edificio di San Carlo di Peccia continuerà a ospitare parte dell’archivio comunale e le attività della Protezione civile (mensa e dormitorio in caso di catastrofe).

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Il 14 dicembre il legislativ­o deciderà in merito al messaggio municipale che propone un affitto ‘politico’

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