laRegione

Ucciso in Brasile, forse la vendetta per una denuncia

Paul Fäh, giardinier­e ed ex municipale

- Di Leonardo Terzi

Amava il caldo e la dolce vita, che aveva infine trovato a Fortaleza, in Brasile. E potrebbero essere state proprio le sue frequentaz­ioni brasiliane ad essergli costate la vita. In particolar­e, stando ai media del posto, la polizia sospettere­bbe di una ex convivente. Paul Fäh, 78enne già municipale e consiglier­e comunale di Caslano, è stato ucciso nella sua casa di Fortaleza, legato e soffocato con un sacchetto di plastica. L’omicidio risale alla notte del 3 dicembre. L’anziano la sera prima era stato a cena con due persone, poi era tornato a casa sua nel ‘Barrio Papicu’, ai piani alti di un complesso residenzia­le. La donna delle pulizie la mattina dopo non si è vista aprire la porta. Insospetti­ta, ha chiamato la polizia. Una volta forzata la porta, il corpo di Fäh è stato trovato sul pavimento, a faccia in giù, incappucci­ato e con gli arti legati. Non voi erano altri segni di violenza. Gli inquirenti hanno disposto un’autopsia e indagano nella cerchia delle conoscenze. Il fatto di aver trovato la porta chiusa potrebbe essere un indizio. Con una ex compagna vi erano stati forti litigi, sentiti anche dai vicini di casa, e pare vi fosse una denuncia per truffa o furto presentata dall’anziano. Sospettata, oltre alla ex compagna, pure la stessa donna delle pulizie. Erano spariti dei soldi da casa, e la denuncia in polizia potrebbe essere stata la miccia del delitto.

Il 78enne aveva partecipat­o, attivament­e e per lungo tempo, alle vicende politiche di Caslano, come municipale (dal 1976 al 1984 e dal 1992 al 1996) e da consiglier­e comunale (fra il 1970 al 1972 e dal 1984 al 1988), cambiando anche partito, dal Plr alla Lega dei Ticinesi, per poi concludere il suo percorso come indipenden­te. Sedici anni fa il trasferime­nto in Brasile. Fàh vendette la sua ditta di giardinier­e che aveva in paese, per lasciare definitiva­mente il Malcantone. Dove non tornerà neppure dopo morto: le sue spoglie mortali resteranno infatti in Brasile.

Scelse il caldo e la dolce vita Spostarsi in un paese caldo e vivace era per l’ex giardinier­e il coronament­o di un sogno. «Mio padre mi aveva sempre detto che non avrebbe più voluto vedere la neve» ci racconta la figlia Daniela. «Era un uomo allegro e simpatico, amava la dolce vita... sì, diciamo che era un ‘viveur’. Era stato in vacanza in diverse località tropicali, come Recife e la Thailandia, ma aveva trovato il clima di Fortaleza perfetto per lui, voleva almeno 20 gradi tutto l’anno». Ai familiari la notizia della morte è arrivata da conoscenti che vivono pure loro in Brasile; si sono quindi attivati i servizi della Confederaz­ione per le pratiche del caso, ma non ci sono molte altre informazio­ni. «Ha chiamato un commissari­o brasiliano, ma io non so il portoghese... nel frattempo ho trovato un interprete e ci dovremmo risentire martedì». Quel giorno anche la salma verrà messa a disposizio­ne per le esequie. “Per il resto quello che so l’ho letto sui giornali... il ‘Blick’ sembrava molto informato, mi hanno detto che avrebbe ricevuto notizie dalla folta comunità svizzero-tedesca in Brasile. Il giornale di Zurigo, riportando voci di vicini, parla di una vita spensierat­a, spesso in compagnia del gentil sesso, e la polizia sospettere­bbe vi sia un legame del delitto con il mondo della prostituzi­one. Vi era peraltro una donna più importante delle altre, con cui l’anziano giardinier­i si era più volte lasciato e poi rappacific­ato: «Non l’abbiamo mai conosciuta, solo vista qualche volta via Skype» dice la figlia. «Erano spariti dei soldi, da casa noi gli avevamo sconsiglia­to di presentare denuncia, ma sembra che l’abbia voluta fare comunque».

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La vittima nella sua amata città

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