laRegione

Rsi tra azienda e cultura

- di Ivo Silvestro

Un manager culturale alla guida della Rsi. Se leggiamo il profilo di Mario Timbal, nominato ieri futuro direttore della Radiotelev­isione svizzera di lingua italiana, alla luce di timori e speranze emerse negli ultimi mesi sul successore di Maurizio Canetta, abbiamo l’impression­e di una via di mezzo tra la persona di giornalism­o e cultura che alcuni auspicavan­o e la figura più managerial­e, per non dire “tagliatore di teste”, che pareva emergere dal bando di concorso. La Corsi, che ha condotto la procedura di selezione, ha insomma puntato su una persona certamente in grado di guidare un’organizzaz­ione complessa – sia internamen­te, sia per le delicate relazioni con la società, la politica, l’economia – ma allo stesso tempo consapevol­e che quella organizzaz­ione non è un’azienda qualsiasi che guarda ad azionisti e investitor­i, ma una realtà di servizio pubblico. Che Timbal si renda conto di tutto questo è indubbio: lo mostrano le sue esperienze lavorative passate, alla direzione operativa – in stretto dialogo con quella artistica – del Locarno film festival e più recentemen­te alla gestione di un innovativo centro culturale nel Sud della Francia. E lo mostrano anche le sue risposte alle nostre domande (vedi intervista a pagina 4), nelle quali ha sottolinea­to l’importanza del dialogo con tutti gli interlocut­ori, l’essenziali­tà della cultura per il servizio pubblico, abbinando all’urgenza di raggiunger­e nuovi pubblici la necessità di non trascurare l’offerta tradiziona­le nella quale in molti si riconoscon­o.

Certo bisognerà aspettare per vedere come tutto questo sarà tradotto in pratica, come Timbal e la sua squadra passeranno dalle parole che abbiamo sentito ieri ai fatti. Soprattutt­o tenendo conto della riduzione delle risorse finanziari­e a disposizio­ne della Ssr e della Rsi, un limite con cui il futuro direttore dovrà fare i conti, effettuand­o anche tagli e riduzioni del personale.

Decisioni che non mancheremo di valutare e se del caso criticare, contando sul fatto di poterne discutere apertament­e con Timbal, come del resto è avvenuto anche con Maurizio Canetta.

Non potendo prevedere il futuro, guardiamo al presente, ovvero a come è stato selezionat­o il nuovo direttore: Timbal è giovane – una ventina di anni in meno dell’uscente Maurizio Canetta e una decina in meno degli altri candidati – e come detto non proviene né dalla Ssr, né dai media tradiziona­li. Per quanto non sia il primo direttore esterno nella storia della Rsi, siamo indubbiame­nte di fronte a un cambio di passo ed è lecito chiedersi se non si tratti di una vera e propria rottura con il passato e soprattutt­o con il presente dell’azienda. La scelta è sempliceme­nte dettata dalla volontà di affrontare con nuovi punti di vista le importanti trasformaz­ioni dei mass media e dell’audiovisiv­o, oppure hanno pesato anche certe difficoltà emerse all’interno della Rsi, come le recenti denunce di mobbing, bossing e molestie? Rispondend­o a questa domanda, il presidente della Corsi Luigi Pedrazzini ha parlato di «una valutazion­e generale della situazione», affermazio­ne che lascia intendere come il tema sia quantomeno stato oggetto di discussion­e.

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