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Fallimento Casinò, udienza il 18 a Como

- M.M.

È stata fissata a venerdì 18 dicembre, alle 14, l’udienza della nuova istanza di fallimento della Casinò Campione d’Italia S.p.A.. Questo, dopo che lo scorso 3 dicembre la Corte di Cassazione, confermand­o la sentenza della Corte d’Appello di Milano, ha rispedito gli atti al Tribunale di Como. Un vizio di forma, avevano rilevato i giudici d’appello, in quanto a Como il Tribunale civile non aveva consentito alla Casinò di Campione d’Italia S.p.A. di presentare un piano economico e industrial­e per tenere in vita la società. Con i tempi fissati per la nuova udienza c’è il rischio che la Casinò Campione d’Italia S.p.A. non possa essere in grado presentare un nuovo piano di ristruttur­azione del debito. Alla società di gestione del casinò dell’enclave i giudici civili di Como ha concesso un ‘termine sino al 17 dicembre 2020 per il deposito di memorie scritte’. In vista di queste scadenze si susseguono gli incontri fra il Comune, la Casinò Campione d’Italia e i rispettivi avvocati. È insomma una corsa contro il tempo per arrivare al 18 dicembre con argomentaz­ioni solide in grado di convincere i giudici a concedere un congruo tempo per preparare un piano economico e industrial­e che per quanto è dato sapere a grandi linee già esiste. Un piano che vedrebbe partecipi anche imprendito­ri privati (da qui la necessità di un intervento della politica). Tutto ciò va comunque a scontrarsi con l’istanza della Procura di Como, firmata da Nicola Parente e Pasquale Addesso. Nella rinnovata richiesta di fallimento gli inquirenti, oltre a chiedere un urgente pronunciam­ento del Tribunale (richiesta accolta) ‘per evitare l’aggravarsi della già rilevante situazione debitoria del soggetto fallendo’ e per evitare ‘il depauperam­ento del patrimonio’, chiedono anche la ‘nomina di un amministra­tore giudiziari­o’. Una partita difficilis­sima, la cui posta in palio è il futuro dell’enclave.

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