Progetto Interreg al centro di un ‘caso’ politico
Messe in dubbio le modalità di partecipazione
È bastato un articolo sul portale Lecconotizie.com per creare un caso al di qua del confine. Un progetto Interreg Italia-Svizzera determinato a dare vita a una ‘comunità di cura diffusa’, lanciando un ponte fra Lecco e Mendrisio, è finito infatti in mezzo a una bufera politica tutta momò. Al centro dell’attenzione di una interpellanza urgente (e interpartitica), depositata ieri alla Cancelleria del capoluogo, ancora una volta l’ex municipale Giorgio Comi e il sospetto che la partecipazione al programma transfrontaliero sia stata pianificata all’insaputa dell’autorità. A puntare l’indice sono tre consiglieri comunali, Andrea Stephani dei Verdi, Massimiliano Robbiani del gruppo Lega-Udc-Ind. e Gianluca Padlina del Ppd, decisi a chiedere chiarezza al Municipio, sollecitato a reagire in apertura del Consiglio comunale di lunedì. Il punto? La partecipazione a un progetto, ribattezzato‘City4Care’ e vincitore di un bando europeo, definito “fumoso”, passato sotto silenzio e che non ha visto il coinvolgimento di tutte le istituzioni, lamentano gli autori dell’atto parlamentare. In realtà, di visibilità Mendrisio ne ha avuta e non poca al varo dell’operazione Interreg, che sul lato ticinese vede (da invito) come capofila Giorgio Comi, quale presidente (uscente) del Servizio cura e assistenza a domicilio (interessati pure Sacd ed Ecam, l’Ente case anziani del Mendrisiotto), in sodalizio con la Divisione dell’azione sociale e delle famiglie e l’Ufficio del Medico cantonale. Consorzio che avrà come interlocutore sull’altro lato della frontiera il Centro ricerca arte musica spettacolo di Lecco.
Il Municipio ha votato l’adesione
Dove sta l’inghippo? Nella presenza dell’ormai ex municipale e nell’adesione a una iniziativa di cui i tre consiglieri – che non escludono una istanza agli Enti locali – non vedono l’utilità per la Città. Da un aspetto è possibile, però, sgombrare subito il campo. Da nostre verifiche è emerso che già nel 2019 – ovvero quando Comi sedeva ancora in Municipio e negli altri due enti – la Città quale partner ha sottoscritto una sorta di pre-contratto, che ha finito poi col vincolarla al progetto e che si è concretizzato un mese fa rendendo operativo il programma (che vale un investimento globale di un milione e 453mila euro). Non solo, a supporto del consenso staccato da Mendrisio vi sono due risoluzioni municipali, precedute dal preavviso del dicastero: la prima votata l’anno scorso al momento della partecipazione al bando, la seconda più recente. Atti formali che, di fatto, hanno legittimano l’intervento (virtuale) all’evento di Comi – ritenuta, per contro, “inqualificabile” – e con lui della responsabile dell’Ufficio famiglie e giovani e dell’Antenna sociale Tiziana Madella, messa in discussione invece con forza dagli interpellanti. Resta da chiarire, questo sì, fino a che punto l’esecutivo fosse informato, e in modo approfondito, del progetto Interreg e quanto l’autorità locale fosse davvero convinta di prendere parte a questa esperienza transfrontaliera. E questo senza nulla togliere agli intendimenti che traspaiono dalla missione, orientata alla cura degli anziani e al benessere delle categorie più fragili, facendo leva sull’intesa transfrontaliera. In effetti, da nostre informazioni, la Città ha affidato a una lettera ufficiale la definizione delle modalità di partecipazione e perimetrato l’impegno che sarà profuso e che fa leva su progetti già in atto. Dal canto loro, Stephani, Robbiani e Padlina, insistono nel chiedersi “quanto sia opportuno e utile per il nostro Comune partecipare organizzativamente e finanziariamente a un progetto di cui non si vede l’utilità e che soprattutto non ha mai ricevuto l’avallo del legislativo. A maggior ragione in un momento così delicato per le finanze degli enti pubblici e non solo”. Una premessa che dà voce a una serie di interrogativi. Il tenore? “Quali saranno i vantaggi per la nostra comunità?”. E a “quanto ammonta la partecipazione finanziaria della Città (sommando anche Ecam e Sacd)? E quella in risorse umane?”.E ancora: “Esiste la possibilità di disdire la partecipazione del Comune a questo progetto? In caso contrario, quando avverrà la sostituzione del ‘Project Leader’ Comi con un rappresentante del Municipio di Mendrisio e non delle svariate associazioni del signor Comi?”.