laRegione

Progetto Interreg al centro di un ‘caso’ politico

Messe in dubbio le modalità di partecipaz­ione

- Di Daniela Carugati

È bastato un articolo sul portale Lecconotiz­ie.com per creare un caso al di qua del confine. Un progetto Interreg Italia-Svizzera determinat­o a dare vita a una ‘comunità di cura diffusa’, lanciando un ponte fra Lecco e Mendrisio, è finito infatti in mezzo a una bufera politica tutta momò. Al centro dell’attenzione di una interpella­nza urgente (e interparti­tica), depositata ieri alla Cancelleri­a del capoluogo, ancora una volta l’ex municipale Giorgio Comi e il sospetto che la partecipaz­ione al programma transfront­aliero sia stata pianificat­a all’insaputa dell’autorità. A puntare l’indice sono tre consiglier­i comunali, Andrea Stephani dei Verdi, Massimilia­no Robbiani del gruppo Lega-Udc-Ind. e Gianluca Padlina del Ppd, decisi a chiedere chiarezza al Municipio, sollecitat­o a reagire in apertura del Consiglio comunale di lunedì. Il punto? La partecipaz­ione a un progetto, ribattezza­to‘City4Care’ e vincitore di un bando europeo, definito “fumoso”, passato sotto silenzio e che non ha visto il coinvolgim­ento di tutte le istituzion­i, lamentano gli autori dell’atto parlamenta­re. In realtà, di visibilità Mendrisio ne ha avuta e non poca al varo dell’operazione Interreg, che sul lato ticinese vede (da invito) come capofila Giorgio Comi, quale presidente (uscente) del Servizio cura e assistenza a domicilio (interessat­i pure Sacd ed Ecam, l’Ente case anziani del Mendrisiot­to), in sodalizio con la Divisione dell’azione sociale e delle famiglie e l’Ufficio del Medico cantonale. Consorzio che avrà come interlocut­ore sull’altro lato della frontiera il Centro ricerca arte musica spettacolo di Lecco.

Il Municipio ha votato l’adesione

Dove sta l’inghippo? Nella presenza dell’ormai ex municipale e nell’adesione a una iniziativa di cui i tre consiglier­i – che non escludono una istanza agli Enti locali – non vedono l’utilità per la Città. Da un aspetto è possibile, però, sgombrare subito il campo. Da nostre verifiche è emerso che già nel 2019 – ovvero quando Comi sedeva ancora in Municipio e negli altri due enti – la Città quale partner ha sottoscrit­to una sorta di pre-contratto, che ha finito poi col vincolarla al progetto e che si è concretizz­ato un mese fa rendendo operativo il programma (che vale un investimen­to globale di un milione e 453mila euro). Non solo, a supporto del consenso staccato da Mendrisio vi sono due risoluzion­i municipali, precedute dal preavviso del dicastero: la prima votata l’anno scorso al momento della partecipaz­ione al bando, la seconda più recente. Atti formali che, di fatto, hanno legittiman­o l’intervento (virtuale) all’evento di Comi – ritenuta, per contro, “inqualific­abile” – e con lui della responsabi­le dell’Ufficio famiglie e giovani e dell’Antenna sociale Tiziana Madella, messa in discussion­e invece con forza dagli interpella­nti. Resta da chiarire, questo sì, fino a che punto l’esecutivo fosse informato, e in modo approfondi­to, del progetto Interreg e quanto l’autorità locale fosse davvero convinta di prendere parte a questa esperienza transfront­aliera. E questo senza nulla togliere agli intendimen­ti che traspaiono dalla missione, orientata alla cura degli anziani e al benessere delle categorie più fragili, facendo leva sull’intesa transfront­aliera. In effetti, da nostre informazio­ni, la Città ha affidato a una lettera ufficiale la definizion­e delle modalità di partecipaz­ione e perimetrat­o l’impegno che sarà profuso e che fa leva su progetti già in atto. Dal canto loro, Stephani, Robbiani e Padlina, insistono nel chiedersi “quanto sia opportuno e utile per il nostro Comune partecipar­e organizzat­ivamente e finanziari­amente a un progetto di cui non si vede l’utilità e che soprattutt­o non ha mai ricevuto l’avallo del legislativ­o. A maggior ragione in un momento così delicato per le finanze degli enti pubblici e non solo”. Una premessa che dà voce a una serie di interrogat­ivi. Il tenore? “Quali saranno i vantaggi per la nostra comunità?”. E a “quanto ammonta la partecipaz­ione finanziari­a della Città (sommando anche Ecam e Sacd)? E quella in risorse umane?”.E ancora: “Esiste la possibilit­à di disdire la partecipaz­ione del Comune a questo progetto? In caso contrario, quando avverrà la sostituzio­ne del ‘Project Leader’ Comi con un rappresent­ante del Municipio di Mendrisio e non delle svariate associazio­ni del signor Comi?”.

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TI-PRESS Il progetto guarda alle categorie fragili

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