Vaccinazioni senza intoppi Limitate dal numero di dosi
Ora grande attesa per il preparato di Moderna
Fino a sabato sera in Ticino sono state somministrate circa 7mila dosi di vaccino anti Covid–19 nelle case per anziani, mille iniezioni seguiranno oggi in 11 strutture e domani sarà il turno delle ultime quattro. Terminerà così il primo giro nelle strutture. 2’500 sono le dosi che rimarranno nei magazzini e saranno utilizzate nel centro della Protezione civile di Rivera, a partire da domani, per le persone che hanno preso appuntamento nei giorni scorsi. «Siamo molto soddisfatti di come la campagna è iniziata e di come si è svolta in questa prima settimana», afferma il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini. «L’interesse che la popolazione ha manifestato finora è elevato», prosegue, spiegando che avverrà un secondo passaggio nelle case per anziani per il personale sanitario che ha cambiato idea in questi giorni, decidendo dunque di farsi vaccinare.
Un primo elemento di soddisfazione per Zanini è la forte adesione della popolazione e il fatto che le 2’500 dosi che verranno somministrate al centro di Rivera, per le persone con più di 85 anni, sono già state assegnate. Secondo elemento è l’assenza finora di problemi durante e dopo le vaccinazioni, a parte il normale dolore transitorio al sito di iniezione.
In terza sede, spiega Zanini, la logistica sta funzionando come previsto, sia nel trasporto che nella suddivisione e nella consegna al dettaglio del vaccino nel cantone. Inoltre «tutti gli attori sul territorio stanno lavorando bene, con impegno e in modo efficiente. L’unica limitazione riguarda dunque la disponibilità del vaccino e non la nostra capacità di somministrarlo». Per questo motivo la vaccinazione per le persone non a rischio sarà possibile solo in primavera.
Sono attese per la settimana dal 18 al 25 gennaio 6mila dosi del vaccino Pfizer-BioNTech. Questo quantitativo servirà per vaccinare le persone che stanno già prendendo appuntamento nei centri di Rivera, Tesserete e Ascona, che saranno attivi a partire dal 25 gennaio, sempre limitatamente per i nati nel 1935 e negli anni precedenti.
Da domani questi stessi anziani hanno la facoltà di annunciarsi presso i propri comuni per manifestare l’interesse a una vaccinazione più di prossimità. Riguardo alla scelta di creare tre centri di vaccinazione in Ticino il farmacista cantonale spiega: «Non avevamo nessuna alternativa perché il vaccino Pfizer è difficile da gestire». Riguardo alla possibilità di ricevere l’iniezione dal proprio medico di famiglia Zanini ricorda: «Le dosi sono limitate e non tutti i medici le riceveranno». E aggiunge: «Stiamo aspettando con fiducia il vaccino della ditta Moderna, che ha una difficoltà logistica minore e ci permette di andare sul territorio e di gestire in modo pratico la vaccinazione a livello dei comuni».
Riguardo alla seconda dose, necessaria per l’efficacia immunologica, il farmacista cantonale ricorda che deve essere somministrato lo stesso tipo di vaccino della prima iniezione. Già durante quest’ultima verrà preso appuntamento per la seconda, che verrà effettuata nello stesso centro.