Esplosioni notturne, 21enne a processo
Una serie di botti notturni, tra il 2017 e il marzo 2020. Il più eclatante quello del 26 febbraio 2020, quando un ordigno artigianale fatto saltare sul campo da basket alle scuole elementari sud di Bellinzona aveva distrutto una trentina di finestre dell’istituto. In carcere dal 13 marzo 2020 – quella sera era stato arrestato dopo un ultima esplosione vicino allo stand di tiro situato sul confine con Giubiasco – il 21enne svizzero residente nella regione è stato rinviato a giudizio dalla procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis. Come riferisce la Rsi, il giovane, difeso da Niccolò Giovanettina, verrà processato alle Assise criminali e rischia fino a cinque anni di carcere. Definito il principale imputato degli episodi ai quali avevano partecipato anche altre persone, si trova tutt’oggi in stato di detenzione preventiva poiché recidivo specifico essendo anche il responsabile dei cosiddetti ‘botti di Bellinzona’ risalenti tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018. Le accuse ipotizzate nei suoi confronti vanno dal danneggiamento all’uso delittuoso di materie esplosive o gas velenosi. Ma non finisce qui: la pp configura anche altri reati come quello di discriminazione e incitamento all’odio, per essersi vestito a Carnevale con un cappotto dell’esercito militare tedesco corredato da svastiche. Per il magistrato ci sono inoltre gli estremi per l’infrazione alla legge federale sulle armi e sulle munizioni, riferita all’uso e il possesso di vari oggetti inclusa una pistola soft air. Il perito psichiatrico ha diagnosticato un disturbo di personalità narcisistico, suggerendo un trattamento stazionario. Alto il rischio di recidiva del giovane, che non potrà beneficiare di alcuna scemata imputabilità. Secondo il rapporto del medico, il motivo delle sue azioni era fare parlare di sé.