laRegione

Filippo Lombardi pronto a candidarsi

L’ex consiglier­e agli Stati: ‘Virus della politica più forte di quello del Covid’

- Di Dino Stevanovic

L’ex consiglier­e agli Stati Ppd è disponibil­e a entrare in lista per il Municipio. Sfuma per contro l’ipotesi della candidatur­a dell’ex consiglier­e di Stato Paolo Beltramine­lli.

Il Partito popolare democratic­o (Ppd) di Lugano schiera l’artiglieri­a pesante. In vista delle elezioni comunali del 18 aprile, la Commission­e cerca ha infatti chiesto la disponibil­ità per candidarsi a Filippo Lombardi. E l’ex consiglier­e agli Stati ha risposto di sì. Lo comunica il coordinato­re della Commission­e cerca Angelo Jelmini in una nota.

Sfuma l’ipotesi Beltramine­lli

La notizia promette di ravvivare una campagna elettorale che – dopo i fuochi d’artificio dell’anno scorso – sembrava doversi appiattire un po’ all’ombra della pandemia adagiandos­i su liste quasi fotocopia. A sparigliar­e le carte due giorni fa l’annuncio sul ‘Cdt’ della rinuncia del capogruppo in Consiglio comunale (Cc) Michel Tricarico. Ieri invece, sulla ‘Regione’ è stato l’ex consiglier­e di Stato Paolo Beltramine­lli – già municipale a Lugano dal 2004 al 2011 – a esprimere la propria (quasi) disponibil­ità, quantomeno per il Cc. Un orientamen­to che, come svelato ieri dalla Rsi, è sfumato a causa proprio della terza grossa notizia che riguarda il partito: la disponibil­ità, appunto, di Lombardi. Alla ‘Regione’ Jelmini ha spiegato ieri di avere quattro scenari in mente a proposito delle liste per il Municipio ed evidenteme­nte in uno di questi rientra Lombardi, estromesso a ottobre 2019 dal Consiglio degli Stati a beneficio della socialista Marina Carobbio e del democentri­sta Marco Chiesa. Nel comunicato si legge che egli può «rappresent­are un importante valore aggiunto a favore della Città di Lugano, grazie alla sua esperienza politica e alle sue conoscenze e relazioni cantonali, nazionali e internazio­nali».

L’ultima parola spetterà all’assemblea il 29 gennaio. Non è quindi detto che Lombardi sarà effettivam­ente un candidato a sostituire Jelmini. Consiglier­e alla Camera dei Cantoni per vent’anni, ex capogruppo Ppd all’Assemblea federale, per anni uno dei più influenti politici (non solo ticinesi) a Palazzo federale, Lombardi vanta per contro una breve esperienza a livello di politica comunale: erano gli anni Ottanta, era Minusio ed era un Consiglio comunale. L’esecutivo della più grande città del cantone rappresent­a quindi una nuova sfida per il pur esperto Lombardi.

«È una bella sfida – osserva –. Ho fatto a lungo il parlamenta­re di milizia, l’esecutivo a livello politico mi manca è vero, però ho fatto parecchio in ambito imprendito­riale e lavorativo e mi piacerebbe mettere a disposizio­ne queste mie esperienze. Bisognerà vedere se la sezione confermerà questa candidatur­a e poi anche gli elettori dovranno compiere la loro scelta». A muovere Lombardi è la passione. «A parte il virus della politica che è più forte di quello del Covid. A parte quello (ride, ndr), resta sempre l’interesse per la cosa pubblica. Provo inoltre affetto per Lugano: è la città da cui proviene mia nonna e dove il mio bisnonno Giovanni Anastasi fu vicesindac­o. E quindi ho sempre avuto Lugano nel cuore, anche se è meno noto rispetto alle mie ascendenze leventines­i».

‘Lugano deve tornare a essere un forte polo’

«A Lugano c’è molto da fare – aggiunge l’ex ‘senatore’ –. In primo luogo bisogna rilanciare una dinamica che faccia della città il polo trainante del Ticino. Io sono favorevole alla politica regionale e mi sono impegnato molto anche in prima persona per le valli, però non esiste che un cantone non abbia un polo trainante. In questo momento, complice la pandemia, complice la crisi della piazza finanziari­a, complice un pizzico di litigiosit­à, Lugano forse ha sofferto più di altri. Il confronto è normale, ma quando bisogna tirare in gol è necessario abbassare i toni e trovare il consenso per una soluzione pragmatica». Fra i grossi temi, che hanno visto Lombardi impegnato in prima persona per un anno e mezzo come vicepresid­ente del Cda della Lugano Airport Sa. «È stata una partita contro il tempo, sfavorita dal Covid, ma forse qualche elemento di questa litigiosit­à che cito ha un po’ allungato i tempi ed è stato poi troppo tardi intervenir­e. Adesso non posso sperare che si arrivi serenament­e alla gestione privata».

Tornando alle elezioni, Lombardi sottolinea che «l’importante è avere una lista forte. Si tratterà di fare un lavoro di squadra, pur nella normale competizio­ne elettorale». Riguardo al partito invece, questo «deve porsi per quello che è: un partito di centro aperto alle necessità dell’economia, a Lugano stanno soffrendo molto le piccole-medie imprese, e anche a quelle sociali. In città ci sono tante persone in difficoltà. E poi è necessario avere una visione pubblica, strategica».

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TI-PRESS Filippo Lombardi è disponibil­e a candidarsi per il Municipio

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