laRegione

‘Divisione giustizia, perché questo concorso?’

Interpella­nza del liberale radicale Quadranti

- Di Jacopo Scarinci

“Alla Divisione della giustizia mancano risorse, competenze o coerenza?”. Lo chiede, con un’interpella­nza inoltrata al Consiglio di Stato a nome del gruppo parlamenta­re del Plr Matteo Quadranti. Oggetto del contendere? Ciò che si trova a pagina 9 del ‘Foglio ufficiale’ di martedì 5 gennaio, vale a dire un bando di concorso per un posto da “collaborat­ore/trice scientific­o/a I o II incaricato/a, al 100%, presso la Direzione della Divisione della giustizia”. I requisiti sono ben enucleati: “Tra i compiti indicati vi è segnatamen­te quello di coadiuvare la direttrice della Divisione, partecipar­e a gruppi di lavoro nella realizzazi­one del progetto di cantonaliz­zazione delle Autorità regionali di protezione (Arp) e nel riordino del settore della protezione del minore e dell’adulto”, scrive Quadranti riprendend­o il testo del concorso. Durata dell’incarico? “Determinat­a fino al 31 dicembre 2021, ovvero meno di un anno”. Stipendio annuo? “Compresa la tredicesim­a mensilità, tra i 98’187 e i 137’838 franchi”.

Tutto chiaro? Forse sì. Ma, per Quadranti, forse no. Nel testo dell’interpella­nza, infatti, il granconsig­liere liberale radicale ripercorre le tappe di un altro concorso, quello che ha portato alla nomina dell’Aggiunta presso la direzione della Divisione giustizia, Monica Bucci. Un percorso tortuoso, con un primo concorso annullato e una nomina arrivata dal Consiglio di Stato il 12 febbraio 2020 che, ricorda Quadranti, “portò a diverse domande su questo cambio di rotta tra un concorso per un profilo con formazione giuridica e brevetto d’avvocato ad un incarico senza concorso con un profilo con competenze in risorse umane”. E quindi questa ulteriore ricerca di un/a collaborat­ore/trice scientific­o/a al deputato del Plr fa venire qualche dubbio: «Le richieste al Consiglio di Stato sono semplici – afferma da noi interpella­to –, e sono volte a capire come mai per lavorare a un progetto così delicato come quello della riorganizz­azione delle Arp si cerchi un profilo, magari esterno, quando consideran­do i quattro macrosetto­ri della Divisione si contano circa settecento collaborat­rici e collaborat­ori. Non si può far capo a uno di loro?».

Ma, soprattutt­o, c’è anche una questione di soldi. E di opportunit­à. La sesta domanda rivolta al governo è netta: “Visti i conti del Cantone a seguito della pandemia e visto che alcune forze politiche hanno invocato, tra l’altro, la necessità di bloccare le assunzioni, come giustifica il governo questa nuova funzione?”. Il riferiment­o all’emendament­o della Lega al Preventivo 2021, la cui bocciatura ha portato il gruppo parlamenta­re a non sostenere il rapporto commission­ale, è chiaro. E la polemica, al di là di questo concorso, è ancora viva.

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TI-PRESS Il deputato Plr
 ?? TI-PRESS ?? La risposta sarà data davanti al Gran Consiglio
TI-PRESS La risposta sarà data davanti al Gran Consiglio

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