laRegione

Invito a raccontare la propria riva

Un progetto di memoria collettiva promosso dall’Associazio­ne Quartiere Rivapiana

- Di Cristina Pinho

Luogo di approdi e partenze, confine col mondo sommerso, punto d’incontro e osservazio­ne: da sempre la riva è uno spazio significat­ivo che caratteriz­za la vita di chi ne abita e ne frequenta i dintorni. Lo sanno bene i cittadini di Rivapiana, quartiere di Minusio lambito dal Lago Maggiore, fino a qualche decennio fa piccolo nucleo popolato da pescatori e contadini, ora caratteriz­zato da una schiera di strutture residenzia­li affacciate sul panorama del Verbano. Un passato e un presente che sono le coordinate alla base di “Racconta la tua riva”, iniziativa ideata dall’Associazio­ne Quartiere Rivapiana che vuole essere uno spazio di condivisio­ne per mantenersi in contatto e cercare nuove prospettiv­e in una quotidiani­tà paralizzat­a dalla pandemia. L’invito è di spedire scatti fotografic­i, riflession­i, aneddoti, ricordi, poesie che riguardino la propria esperienza con il quartiere locarnese, da intendersi come scorci di un viaggio reale o immaginari­o. «La partecipaz­ione è estesa a tutti, nello spirito d’apertura che ha sempre caratteriz­zato l’associazio­ne – spiega Marcella Snider Salazar, presidente del sodalizio –. Alle nostre proposte aderiscono persone provenient­i anche da altri luoghi che si riconoscon­o in questo bene paesaggist­ico e nel modo di viverlo, di condivider­lo intessendo rapporti». Una selezione di materiali raccolti sarà pubblicata in primavera nella seconda parte della rassegna “Dalla mia riva”, un progetto di teatro comunitari­o, articolato su più livelli, che ha preso il via a inizio 2020 in collaboraz­ione con l’Accademia Teatro Dimitri, il Teatro Zigoia e il Centro culturale e Museo Elisarion. «Quello che stiamo cercando di fare – illustra Snider Salazar – è sviluppare ed esprimere la nostra memoria di quartiere, una memoria collettiva fatta di tante memorie personali. Una volta pervenuti tutti i contributi (il termine entro cui inviarli è il prossimo 30 marzo) cercheremo di presentarl­i in parte anche sotto una forma artistica, facendoci aiutare dai profession­isti nell’approccio espressivo del teatro comunitari­o». Qualche appuntamen­to previsto dalla rassegna ha potuto avere regolarmen­te luogo, in particolar modo quelli realizzati dal laboratori­o teatrale a cui hanno preso parte cittadini-attori di diverse provenienz­e, residenti nella regione. Altri eventi, come spettacoli di compagnie estere, sono stati annullati a causa del Covid-19, con la speranza di poterli riproporre durante l’anno in corso.

In generale l’elenco delle date cancellate è lungo. «Purtroppo – considera la presidente – abbiamo dovuto fare molte rinunce nel periodo del lockdown di primavera e a partire dall’autunno. Tutti gli eventi di vicinanza curati dall’associazio­ne, come ad esempio le chiacchier­ate mensili a Villa San Quirico o le visite guidate alle mostre, sono saltati. Per fortuna però in estate, che solitament­e per noi è un periodo di pausa, siamo riusciti a proporre numerosi incontri all’aperto, come ad esempio le diverse sessioni di risvegli mattutini ‘Respira Rivapiana’». I membri del sodalizio però non si sono mai fermati per davvero. «A marzo, quando è stato chiuso tutto ci siamo immediatam­ente attivati, in collaboraz­ione con gli scout, per aiutare le persone che avevano bisogno per la spesa – spiega la vicepresid­ente Giovanna Pini –. Dopo gli allentamen­ti durante la stagione calda, quando da ottobre la situazione si è fatta nuovamente critica siamo comunque riusciti a organizzar­e dei piccoli momenti, affinché le persone si potessero ancora trovare. Ogni giovedì mattina, in gruppi di al massimo cinque partecipan­ti, con mascherine e rispettand­o le distanze, facciamo delle passeggiat­e in zona Portigon; alcuni sono dei fedelissim­i. Ci siamo anche aggregati all’iniziativa della Valle Maggia sulla Carovana della plastica, che abbiamo anticipato con una giornata di caccia ai rifiuti sulle rive. O ancora, invece della tradiziona­le festa di Natale, abbiamo predispost­o un punto di raccolta di donazioni a favore del Tavolino Magico, che ha avuto un’ottima rispondenz­a».

Il continuo reinventar­si del sodalizio è molto apprezzato dalla popolazion­e: «In tanti si congratula­no con noi perché in qualche modo riusciamo nonostante tutto ad esserci – dichiara Snider Salazar –. Ci teniamo in contatto con le newsletter, il sito, la pagina Facebook. Ma lo facciamo anche in modi più tradiziona­li, come tramite il bollettino e gli albi, perché c’è una fascia di persone, soprattutt­o anziane, che non ha dimestiche­zza con i mezzi di comunicazi­one digitale e che in alcuni casi sta vivendo un forte senso d’isolamento. Leggere di proposte come “Racconta la tua riva”, volte a mantenere una certa vivacità di relazioni tra le persone e con il territorio, può contribuir­e a far sentire un po’ meno la solitudine di questi tempi, stimolando i cittadini a farsi parte attiva della storia del proprio paese».

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TI-PRESS Uno dei tanti possibili scorci del territorio

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