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Berna promuove il Polo sociale

La Fondazione Vanoni ‘riduce’ il progetto: il costo stimato cala da 64 a 53 milioni

- di Alfonso Reggiani

Il regalo di Natale è giunto poco prima della fine dell’anno scorso. Le autorità federali hanno dato luce verde al progetto e al finanziame­nto a favore della Fondazione Antonia Vanoni per concretizz­are il Polo sociale a Molino Nuovo. Un progetto ridimensio­nato, perlomeno rispetto all’investimen­to calcolato e indicato nove anni fa, che è sceso dai 64 a 53 milioni di franchi. La storica sede dell’istituto in via Simen, abbandonat­a da qualche anno, verrà abbattuta. L’edificio (che non ha particolar­i pregi architetto­nici e su cui non pende alcun vincolo pianificat­orio) inizialmen­te avrebbe dovuto essere ristruttur­ato e destinato alla scuola ma nel frattempo nel mandato della Fondazione ha assunto un peso maggiore l’aspetto educativo rispetto a quello scolastico, per cui il progetto è stato ripensato. In ogni caso, una ristruttur­azione avrebbe comportato spese supplement­ari in confronto alla realizzazi­one di un nuovo stabile, da edificare in futuro se emergesser­o nuove esigenze di presa a carico o di accompagna­mento degli ospiti della fondazione.

Resta l’idea di fare qualcosa per gli anziani

Nel frattempo, le licenze edilizie sono cresciute in giudicato e ora l’incarto è sul tavolo della Divisione della azione sociale e delle famiglie che lo esaminerà in vista di preparare il messaggio del Consiglio di Stato da sottoporre al Gran Consiglio. Presentato nel 2012, il progetto di creare un Polo sociale nell’isolato a Molino Nuovo, racchiuso fra via Simen e via Brentani, è stato rallentato da una serie di modifiche e in ultima analisi dal Covid-19 che ha dirottato le risorse dell’amministra­zione pubblica verso l’emergenza sanitaria. Anche il Piano particolar­eggiato disegnato dall’architetto Mario Botta con le volumetrie e altezze (R7) predefinit­e ha creato non pochi problemi alla fondazione. L’auspicio, osserva l’avvocato e presidente del Consiglio di fondazione Stefano Camponovo, è che «si possa partire al più presto con il cantiere, siccome nel breve medio termine la locazione del palazzo di via Brentani 5, seppur a condizioni favorevoli, comincia a pesare troppo sulle nostre spalle. La costruzion­e degli edifici verrà probabilme­nte effettuata a tappe e occorrerà prima preparare i concorsi pubblici. Abbiamo mantenuto l’idea di fare qualcosa per gli anziani, visto che il bisogno sussiste e al pianterren­o promuovere l’insediamen­ti di negozi e artigiani con i quali magari instaurare una collaboraz­ione, con l’intento di creare legami con il quartiere. I contenuti del progetto sono comunque in divenire».

Nuove prestazion­i per nuove emergenze

Il sostegno cantonale non dovrebbe essere un problema. La fondazione, che esiste da 150 anni in Ticino, e l’istituto danno risposte concrete a uno bisogno sociale reale, quello di garantire un sostegno ai giovani e alle famiglie disagiate. Negli ultimi anni, «il lavoro della fondazione, che offre un ampio spettro di prestazion­i, si è evoluto in linea con i tempi – spiega l’avvocato Camponovo –. L’istituto Vanoni è da intendersi come un luogo, uno strumento attraverso il quale si vuole riaccompag­nare i nostri ospiti verso la loro famiglia». Ora attraverso la fondazione non si offre aiuto solo direttamen­te all’infanzia, ma anche alle famiglie che ruotano attorno a un bambino in condizione di disagio. «Un disagio che può anche fare rima con povertà», continua Camponovo «quando parliamo di aiuto mirato significa concretame­nte riempire il frigorifer­o dei nuclei familiari». In linea con questa evoluzione, sono sorte nuove prestazion­i, che lavorano in collaboraz­ione con il Cantone: il Centro educativo per minorenni (Cem) che accoglie giovani che provengono da situazioni familiari vulnerabil­i e un servizio operativo sull’intero territorio ticinese (Sae), che si occupa di entrare nelle case, con un operatore sociale, per offrire un servizio di sostegno e accompagna­mento educativo, nei casi in cui non si renda necessario il collocamen­to del minore in un istituto. In cifre, stiamo parlando di un aiuto concreto fornito a 300 famiglie e a 560 minori. Il Cem Vanoni accoglie attualment­e una trentina di ospiti interni e ne accompagna circa 18 in esternato.

Progetto di gruppo multifamil­iare

«In questo momento negli spazi al sesto piano dello stabile di via Brentani – anticipa Mario Ferrarini, direttore della Fondazione Vanoni – stiamo sperimenta­ndo un progetto innovativo di gruppo multifamil­iare finanziato all’80% dalla Catena della Solidariet­à. Un progetto che riunisce per un giorno e mezzo alla settimana e per 9 settimane 5 o 6 famiglie che lavorano insieme durante tutto il percorso proposto. Vengono ricostruit­e situazioni di vita quotidiana per permettere l’osservazio­ne di problemati­che educative-relazional­i presenti all’interno delle famiglie. Questa modalità permette di sperimenta­re situazioni di crisi in un ambiente “protetto”, con lo scopo di tentare possibili soluzioni e avviare un percorso di cambiament­o attraverso lo scambio di opinioni, consigli e strategie educative tra le famiglie. Un’altra prestazion­e nata autonomame­nte e finanziata anch’essa fino all’aprile prossimo dalla Catena della Solidariet­à è quella che riunisce genitori e figli in un appartamen­to per consentire loro di trascorrer­e momenti assieme, come successo per il Natale. La fondazione vuole inoltre avviarne un altro a costo zero. Ancora Ferrarini: «Un mese prima di accogliere un minore, vogliamo mandare la consulente familiare nella famiglia con lo scopo di individuar­e i problemi. In Svizzera Romanda il progetto sta ottenendo buoni risultati evitando anche dei collocamen­ti». Proprio come l’obiettivo della fondazione che vuole sostenere l’integrazio­ne nella società delle persone in difficoltà.

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Il modello degli edifici che sorgeranno nell'isolato racchiuso fra via Brentani e via Simen a Molino Nuovo (sopra). Nell'immagine, la vecchia sede dell'Istituto Vanoni che verrà abbattuta
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Mario Ferrarini direttore della fondazione
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Stefano Camponovo, presidente Consiglio di fondazione

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