Aspettando il podcast, ritrovando Erminio
Piccolo archivio di un appassionato di musica
La grandezza di Erminio Ferrari stava anche nel potergli dire che Bob Dylan, a tuo parere, canta come una vecchia gallina stonata, ed essere certi che lui avrebbe compreso il fastidio. Nel senso che i gusti musicali sono opinabili e che, più in generale, re e regine presi in alcuni specifici momenti e luoghi della giornata sono terribilmente simili ai sudditi (un vecchio concetto da bettola detto in modo meno greve). Tre mesi fa Erminio Ferrari lasciava questa testata senza avvisare. Si è deciso di dare vita a una nuova rubrica online che accompagnerà, il giorno prima della sua emissione, ‘Generi di conforto’, il podcast de laRegione che torna sabato. La rubrica, al via quest’oggi, si chiamerà ‘(Aspettando) Generi di conforto’, titolo che Erminio non avrebbe trovato originalissimo, ma non gli si può più chiedere di farci il titolo perfetto. ‘Generi di conforto’, prima di essere podcast, fu una sua rubrica fatta di brevi, essenziali affreschi di grandi del jazz, del cantautorato, di lirica e classica. Artisti, ma anche di canzoni, di quelle con una storia da raccontare. Una specie di ‘10 dischi da portare sull’isola deserta’, che nel suo caso sono stati un centinaio, suonati dall’ottobre del 2007 al settembre del 2009, con link all’ascolto.
Sabato 17 ottobre 2020, appresa dalle nostre pagine l’esistenza di questo archivio, il signor Luca Rinaldi scriveva a ‘Generi di conforto’ citando dall’articolo in questione: “Chiedo se pensate di rendere fruibile questa raccolta di ‘pezzi da 400 battute + link’ nella vostra rubrica online”. E così – a cominciare dal Tom Waits di ‘You’re innocent when you dream’, sei innocente quando dormi, che pare aggiungere senso – abbiamo pensato di accontentare il signor Rinaldi, i lettori de laRegione, gli ascoltatori del podcast e anche un po’ noi, tornando a leggere su queste pagine, stavolta digitali, l’espressione “di Erminio Ferrari”.