L’ora di crediti, aiuti e degli apprendistati
Approvati risanamento edifici pubblici, prestazione ponte Covid e ‘Più duale plus’
Tutto secondo copione. Il Gran Consiglio ha dato il proprio via libera (75 favorevoli, 3 contrari e 4 astenuti) al credito quadro di 100 milioni di franchi, relativo al periodo 2020-2027, per interventi di manutenzione programmata finalizzati al risanamento energetico e alla conservazione di diversi edifici di proprietà dello stato. Il 56 per cento di questa cifra è destinata alle strutture scolastiche. «Si tratta di una necessità», esordisce il correlatore del rapporto commissionale Bixio Caprara (Plr). «Questo parlamento deve essere consapevole che il patrimonio immobiliare ammonta a miliardi di franchi, e la manutenzione necessità di 30-40 milioni annui per evitare l’accumulo di debito occulto». Per Caprara è importante annotare che «gran parte sarà dedicata agli edifici scolastici, qui una corretta manutenzione assume un particolare valore simbolico oltre che istituzionale. Perché sono stabili dove si formano i futuri cittadini del Cantone». Ma conta anche il momento, per il deputato liberale radicale: «Siamo in un periodo congiunturalmente difficile, questo credito vuole fungere da stimolo economico con significato anticiclico e accompagna idealmente gli altri strumenti per il rilancio dell’economia e la salvaguardia dei posti di lavoro».
Per il correlatore della Lega, Michele Guerra, «come parlamento abbiamo una serie di doveri. Uno, regolare, è garantire la manutenzione del patrimonio immobiliare. Un altro dovere, a fronte delle conseguenze finanziarie della pandemia, è quello del rilancio economico saggio, tramite investimenti». Incassato il sostegno del Ppd per tramite del correlatore Fiorenzo Dadò, il credito quadro è appoggiato anche dalla correlatrice socialista Anna Biscossa: «Si tratta di un importante credito, un’opera necessaria ricorrentemente per preservare questo patrimonio. Ed è importantissimo per chi lavora, o vive o si forma in questi spazi. In commissione abbiamo spinto perché si avesse una visione di manutenzione coraggiosa in ambito energetico». Se per la verde Samantha Bourgoin questo è «un contributo alla transizione energetica, alla diminuzione di gas a effetto serra prodotti in Ticino», l’Udc ha alcuni dubbi pur sostenendo il credito quadro. Per Paolo Pamini «nessuno nega la necessità di mantenere il patrimonio, ma chiediamo in questa situazione di difficoltà dei contribuenti un piccolo sforzo e ridurre il credito da 100 a 95 milioni». Richiesta respinta. Sostegno, infine, da Più donne e Partito comunista.
Il direttore del Dipartimento finanze ed economia Christian Vitta rileva come questo credito quadro «rappresenta un importante stimolo a favore del settore dell’edilizia. Evidentemente, il credito quadro potrà supportare questo settore in maniera anticiclica».