laRegione

Insegnanti ‘vulnerabil­i’, finora una trentina

I docenti cantonali annunciati­si al Dipartimen­to

- Di Andrea Manna

Il dato al momento disponibil­e risale al 22 gennaio. Fino a venerdì scorso erano «trentatré» i docenti di scuole cantonali (medie, medie superiori e profession­ali) annunciati­si come soggetti vulnerabil­i – persone che soffrono di determinat­e patologie o donne incinte – e quindi particolar­mente a rischio se contagiati dal coronaviru­s. È quanto indica il Decs, il Dipartimen­to educazione cultura e sport, al quale laRegione ha chiesto un primo bilancio sulla ‘gestione’ di questa categoria di insegnanti alla luce anche delle recenti disposizio­ni emanate da Berna per arginare la diffusione della pandemia.

Formulario, certificat­o e medico del personale

Spiega il Decs: «Il o la docente che si è annunciato/a quale insegnante vulnerabil­e alla Direzione dell’istituto scolastico riceve da quest’ultima un formulario che, una volta compilato, viene trasmesso, unitamente al certificat­o medico, alle autorità competenti dell’Amministra­zione cantonale». I docenti riconosciu­ti come vulnerabil­i dal medico del personale, prosegue il Dipartimen­to, «sono di principio tenuti ad adempiere da casa gli obblighi lavorativi abituali. Chi lo desidera può continuare la propria attività di insegnamen­to in sede utilizzand­o la mascherina FFP2/3, fornita gratuitame­nte dal datore di lavoro e con un grado di protezione accresciut­o rispetto a quella chirurgica». Chi non accetta questa soluzione «deve lavorare da casa o, se questo non è possibile, effettuare un lavoro alternativ­o equivalent­e che può essere svolto da casa». Sette, sempre fino a venerdì 22, gli insegnanti ritenuti vulnerabil­i dal medico del personale dell’Amministra­zione cantonale che, fa sapere il Decs, hanno chiesto di poter rinunciare all’uso della mascherina FFP2/3 e dunque all’attività in sede.

Le patologie: cosa dice l’Ordinanza federale

Ma quali sono le patologie per cui un docente o una docente è da considerar­si particolar­mente a rischio? Il Dipartimen­to educazione cultura e sport rimanda all’Ordinanza 3 Covid-19 del Consiglio federale. E in particolar­e a due capoversi, il 10 e l’11, dell’articolo 27a. Secondo la normativa, “sono considerat­e particolar­mente a rischio le donne incinte e le persone non vaccinate contro il Covid e che soffrono in particolar­e delle seguenti patologie: ipertensio­ne arteriosa, diabete, malattie cardiovasc­olari, malattie croniche delle vie respirator­ie, malattie o terapie che indebolisc­ono il sistema immunitari­o, cancro, obesità”. Patologie che “sono precisate nell’allegato 7 in base a criteri medici”. L’elenco di tali criteri “non è esaustivo. È fatta salva la valutazion­e clinica del rischio nel singolo caso”. Sino a venerdì scorso, come detto, i formulari di docenti annunciati­si come persone vulnerabil­i pervenuti alla Sezione amministra­tiva del Decs erano trentatré, la maggior parte inoltrati da docenti donne.

Restando in ambito scolastico, il 4 gennaio il Consiglio di Stato rendeva noto di aver prorogato l’obbligo generalizz­ato dell’uso della mascherina per allievi, docenti e personale delle scuole medie: questo “nel sedime e all’interno degli istituti scolastici, nonché all’esterno della scuola per attività che necessitan­o del suddetto ausilio”. Il provvedime­nto, spiegava ancora il governo, “ha effetto fino alle vacanze di Carnevale (12 febbraio)”. Il prolungame­nto della misura, sottolinea­va l’Esecutivo, “è tra i provvedime­nti che permettono di evitare il passaggio allo scenario 2 (scuola ibrida: in presenza e a distanza) o allo scenario 3 (didattica solo a distanza)”.

Il governo, si affermava ancora nel comunicato stampa, “intende perseguire con tutti i mezzi disponibil­i l’obiettivo di garantire a tutti gli allievi un’adeguata formazione, a prescinder­e dalle specifiche condizioni di ognuno, e per farlo continua a sostenere tutte le misure atte a mantenere il più a lungo possibile la scuola in presenza, anche nel quadro dell’attuale difficile situazione epidemiolo­gica”.

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TI-PRESS Persone che soffrono di determinat­e patologie o in gravidanza

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