Bruno Santini 1930-2021
Caro Papà, questo è il nostro saluto, il saluto dei tuoi figli. E come figli ti siamo grati per quello che ci hai “dato” e per quello che ci hai “trasmesso”. Perché sono due cose ben distinte e noi abbiamo avuto la fortuna di aver ricevuto da te tutte e due queste cose. Oggi quindi ti diciamo grazie per il verbo “dare”. Perché la tua è stata una vita di lavoro, per dare ciò di cui ogni padre è orgoglioso di offrire ai propri figli, benessere e serenità. Quante volte ti abbiamo sentito dire “bisogna lavorare con gioia”… e infatti sei sempre stato accompagnato dal sorriso, non ti abbiamo mai visto stanco o scontento. Hai costruito molto dal nulla, ma sempre con il freno all’avidità tirato. Ci hai stimolati, incoraggiati e sostenuti lungo la strada della nostra vita, nella convinzione che ognuno è artefice del proprio destino. Oggi ti diciamo grazie anche per il verbo “trasmettere”. Perché… quante cose ci hai trasmesso! Siamo cresciuti a pane, politica e ideali… Tu ci hai insegnato che gli uomini sono uguali e hanno diritto alla pari dignità. Ci hai insegnato la convinzione di sentirci alla pari di tutti gli altri in ogni contesto. Ci hai insegnato che l’autodeterminazione è una libertà fondamentale. Ci hai insegnato che il rispetto e l’aiuto agli altri sono imprescindibili. Hai saputo fare dei tuoi figli, uomini e donne capaci di pensare e discernere, e quindi liberi. Hai saputo fare dei tuoi figli persone altruiste, buone, aperte agli altri, come lo sei stato tu. Caro papà, oggi ci stacchiamo da te, ma la tua impronta è indelebile in noi... e, se saremo alla tua altezza morale, la lasceremo a nostra volta a qualcuno. Buon viaggio.