laRegione

Galeazzi (Udc): ‘Usata solo la tariffa più alta, scorretto’

La replica ai conteggi del Curml e a Cedraschi (Plr)

- Di Jacopo Scarinci

«Il Centro universita­rio romando di medicina legale applica un principio che noi come parlamento non abbiamo votato», afferma il deputato Udc Tiziano Galeazzi a ‘laRegione’. La polemica sull’aumento delle tariffe per le prestazion­i del medico del traffico a seguito dell’approvazio­ne in Gran Consiglio dell’iniziativa elaborata dal democentri­sta Paolo Pamini non accenna a placarsi. E Galeazzi, relatore e unica firma del rapporto uscito di minoranza dalla Commission­e parlamenta­re sanità e sicurezza sociale ma poi vincitore in parlamento, ne ha per tutti.

A partire dal relatore di maggioranz­a Alessandro Cedraschi (Plr) che, da noi interpella­to, aveva lamentato l’“improvvisa­zione” di una parte del Gran Consiglio e che in Aula era stato detto che si sarebbe incorsi in problemi. «Innanzitut­to durante il dibattito non avevamo in mano questa perizia, perché datata 16 dicembre 2020, quindi Cedraschi e la maggioranz­a non potevano conoscere queste cifre, è inutile che dica ‘l’avevamo detto’ e nemmeno che non si potessero separare casi semplici da quelli complessi».

Appunto per questo motivo, Galeazzi e l’Udc tutta ce l’hanno pure con il Centro universita­rio romando di medicina legale (Curml): «Dalla prima lettura del loro documento balza subito all’occhio che scrivono apertament­e come non trovano possibile al momento dividere i casi semplici da quelli complessi, quindi stando a loro andrebbero tutti nello stesso ‘calderone’ a prezzo unico di 250 franchi all’ora come da loro proposto. E il discorso è molto semplice: non si basano su quanto il Gran Consiglio ha votato».

‘La maggior parte dei casi è semplice’ Vale a dire, riprende Galeazzi, «una tariffa di 180 franchi orari che abbiamo proposto consideran­do quanto viene pagato un avvocato d’ufficio, e 250 franchi per i casi più complessi. A noi risulta che la stragrande maggioranz­a delle infrazioni che conducono al medico del traffico siano casi semplici, con poche pagine di verbale da parte della polizia. Posso capire che il Curml, avendo anche un medico del traffico di livello 4 a Bellinzona, non voglia autoridurs­i le tariffe ma ripeto: noi abbiamo votato 180 franchi l’ora, mentre loro decidendo di non dividere casi semplici e complessi applicando sempliceme­nte la tariffa di 250 franchi da noi prevista come eccezione, non come regola».

‘Troppe ore per una perizia’

Il problema, oltre alle cifre, per Galeazzi consiste anche «nel numero di ore che impiegano per una perizia. Perché se io leggo che lavorano in équipe a un caso e mettono fuori nove ore, scusi, ma qualcosa di strano lo trovo. Assicurano che solo per leggere un dossier ci mettono quattro ore? Mezza giornata? Bisogna essere più celeri ed efficienti, è inconcepib­ile che ci si mettano quattro ore a leggere delle documentaz­ioni inerenti dei casi semplici». Perché per il deputato Udc il discorso è chiaro «al di là delle cifre, è grave da parte del Centro universita­rio romando di medicina legale usare di principio la più alta: dipende anche per quante ore di lavoro viene moltiplica­ta». Inoltre, secondo Galeazzi importante da notare è «la storia che ci sono 30 giorni di tempo per pagare sennò la pratica si blocca. Faccio un esempio semplice: la fattura dell’idraulico. Io ho una prestazion­e/riparazion­e, e poi la pago. Se succede che non la pago, mi arriva un richiamo ed eventualme­nte un altro e alla fine il precetto esecutivo. L’idraulico non si viene a riprendere il tubo riparato. La nostra contestazi­one è che il parlamento non ha mai concesso di andare verso questa direzione, che va a violare anche il Codice delle obbligazio­ni». È infine «doveroso che l’utente in esame possa controllar­e liberament­e le tariffe con le ore prestate dai periti e possa contestarl­e se il caso, senza subire uno stop al suo dossier».

Ma non ci si ferma qui. L’Udc in un comunicato diffuso alla stampa avverte: “Se il documento del Curml venisse confermato dal Consiglio di Stato, allora l’Udc si farà promotrice di una nuova iniziativa parlamenta­re per abbassare le tariffe orarie e fissare tetti massimi, così da annullare il presunto aumento di costi e, anzi, ridurlo in modo sostanzial­e”.

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TI-PRESS Costi più alti, ‘anche perché ci mettono tempi lunghissim­i’. (Nel riquadro, Galeazzi)

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