Meno difficoltà grazie al Cantone
Intanto nel vicino Ticino la situazione sembra essere decisamente migliore rispetto al Moesano. Anche se «dall’aprile scorso la domanda è molto calata – rileva da noi interpellato Bruno Cariboni, direttore della Casa anziani Aranda a Giubiasco –, entro due mesi la struttura sarà probabilmente di nuovo completamente occupata». Attualmente vi sono «una decina di posti liberi su 83», ma nelle prossime settimane saranno accolti nuovi ospiti. I motivi per cui la richiesta è diminuita sono «principalmente dovuti al timore dell’isolamento dell’anziano dai suoi familiari». Infatti attualmente, per ordine dell’Ufficio del medico cantonale, le visite e le uscite sono vietate fino al 7 febbraio. Si tende dunque a «tenere il più possibile gli anziani a casa». Ciononostante a livello finanziario non sono stati riscontrati particolari problemi: essendo la casa anziani un ente sussidiato, «il Cantone ci ha garantito la copertura dei costi derivanti anche da una non completa occupazione della struttura. Non prevediamo dunque né licenziamenti, né un ridimensionamento del personale».
Pure alla Casa anziani Greina di Bellinzona vi sono ancora posti liberi. «Attualmente abbiamo cinque letti disponibili su 55», precisa a ‘laRegione’ il direttore Andrea Bordoli. Inoltre, la struttura deve anche garantire la disponibilità di altri cinque posti per emergenze legate alla pandemia: «In caso di bisogno, in questo modo possiamo creare immediatamente un piccolo reparto Covid». Ma anche in questo caso la domanda per il momento c’è: «Durante questo mese abbiamo già ammesso diversi nuovi ospiti e abbiamo pure ricevuto nuove richieste». Ovviamente l’emergenza sanitaria impone un’attenzione particolare per quanto riguarda l’arrivo di nuove persone. E, per questo motivo, «la procedura di entrata è più laboriosa rispetto al passato», così da garantire tutte le precauzioni necessarie. Riferendosi invece all’aspetto finanziario, Bordoli afferma che «sicuramente per il 2020 e per quest’anno vi sarà una diminuzione delle entrate e quindi della liquidità. Tuttavia, abbiamo ricevuto sufficienti garanzie di sostegno da parte del Cantone per questo periodo particolare». Insomma, anche se la situazione non è certamente ottimale «per il momento non prevediamo misure che possano ripercuotersi sul personale».