laRegione

Le porte d’entrata regolano la guida

Moderazion­e del traffico, il progetto cambierà la percezione dello spazio pubblico

- Di David Leoni

Un corridoio attraversa­to da circa 15mila veicoli (in buona parte frontalier­i pendolari) al giorno che, malgrado il primo pacchetto di misure di moderazion­e del traffico introdotte nel 2010, ancora non soddisfa i criteri di sicurezza e vivibilità auspicati dall’autorità. Parliamo del tratto di strada che attraversa l’abitato di Porto Ronco, lungo la litoranea Ascona-Brissago.

Per contrastar­e ulteriorme­nte la velocità dei veicoli all’ingresso e all’uscita del nucleo, stanno per arrivare ulteriori interventi e accorgimen­ti, contenuti nel credito di 75mila franchi chiesto dal Municipio al legislativ­o, necessari alla progettazi­one definitiva della moderazion­e del traffico su questa arteria e su via Ronco. Il tutto, ovviamente, d’intesa con i servizi cantonali preposti.

Dieci anni fa l’obiettivo fu quello di ridurre la velocità. Ma ora non basta

I primi correttivi apportati un decennio fa, ricorda l’autorità municipale, hanno consentito di contenere la velocità media di circolazio­ne in corrispond­enza del nucleo di Porto Ronco. Secondo le verifiche effettuate sul terreno, si è passati dai precedenti 62-63 di media ai 50-51 km/h e, al di fuori della zona abitata, dalle punte di 115-116 km/h a 90-95. Se il quadro è sicurament­e migliorato, rileva l’Amministra­zione, molto resta ancora da fare per accrescere la sicurezza a livello di relazioni trasversal­i tra i recenti insediamen­ti sorti alle due estremità dello storico nucleo, come pure all’altezza dell’incrocio verso Ronco s/Ascona. Così il Municipio ha avviato le necessarie riflession­i tecniche per estendere le misure anche a quelle zone dell’abitato ancora in parte “scoperte”. Col dichiarato intento, in particolar­e, di meglio evidenziar­e l’entrata del paese lungo la litoranea e di accrescere la sicurezza dei camminamen­ti pedonali.

Cambia il contesto percepito

dall’automobili­sta

Al lato pratico, oggi la carreggiat­a cantonale si presenta alquanto larga (mediamente 7 metri) e con curve ad ampio raggio, dotate di ottima visibilità. Il che, ovviamente, non spinge l’automobili­sta ad adeguare la velocità in maniera “automatica”. Gli utenti deboli della strada, benché dispongano di marciapied­i su entrambi i lati della via, risultano quindi ancora troppo esposti a potenziale pericolo e, per una località turistica, questo non è certo un bel biglietto da visita. Secondo l’autorità, tuttavia, gli interventi previsti non devono unicamente rallentare i veicoli, bensì accrescere la percezione dell’abitato come “spazio pubblico” all’interno del quale tutti devono interagire in condizioni di sicurezza adeguate. Non si va quindi a penalizzar­e ulteriorme­nte la funzione di strada internazio­nale del tracciato (che rimarrà tale anche in futuro) ma si affronta il problema con un approccio nuovo, diverso, ponendo l’accento sulla percezione, da parte del conducente, che sta entrando in un contesto sensibile. Questo approccio innovativo, spiega l’Esecutivo, ha già dato positivi risultati in altri Comuni ticinesi e d’oltre Gottardo.

Una sorta di ‘freno psicologic­o’ che scatta all’accesso del paese

Quindi seguendo questo principio, verranno sempliceme­nte ripensate le due porte d’entrata lungo la litoranea, per chi arriva da Brissago e chi da Ascona, in modo da segnalare in modo marcato l’entrata nel nucleo, accompagna­te da un camminamen­to pedonale protetto sui primi 250m di via Ronco. Generalmen­te i portali nascono dalla combinazio­ne di più dispositiv­i di moderazion­e del traffico (segnaletic­a orizzontal­e, verticale, dossi, aiuole e bandiere), ognuno dei quali produce un particolar­e effetto sul movimento del veicolo al fine di raggiunger­e un obiettivo specifico. Interventi in superficie, quindi, che fungono da “freno psicologic­o” senza dover ricorrere a sottostrut­ture. Queste zone saranno perciò caratteriz­zate dall’inseriment­o di una serie di piccoli accorgimen­ti, disposti con progressiv­ità, culminanti nella sezione d’ingresso all’area urbana. L’utente sarà così in grado di percepire il cambiament­o dell’ambiente circostant­e senza però esserne sorpreso. E sarà portato a procedere in maniera coerente con il limite di velocità imposto.

Vi sarà infine da valutare, nella fase successiva del progetto, anche l’eventuale potenziame­nto dell’illuminazi­one pubblica.

Dal punto di vista dei costi, il governo per questo intervento prevede un sussidio del 25 per cento.

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ARCHIVIO TI-PRESS Intervenir­e in ambiti visivi invece di imporre ulteriori limiti
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ARCHIVIO TI-PRESS Bilanciare sicurezza e velocità

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