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Una piazza a don Roberto Malgesini

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Anche Como ha deciso di rendere omaggio a don Roberto Malgesini, il sacerdote ucciso lo scorso 15 settembre in piazza San Rocco da un senza fissa dimora al quale ogni mattina portava la colazione. Al ‘prete degli ultimi’ verrà dedicata una via o una piazza in città. A chiederlo era stata una mozione bipartisan, firmata da maggioranz­a e opposizion­e, discussa nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale. A favore dell’iniziativa hanno votato tutti e trentatré i consiglier­i che hanno partecipat­o alla seduta, l’espression­e di un consenso unanime che è mancato, qualche mese fa, quando si trattava di scegliere i nomi per l’Abbondino d’Oro, dai quali don Malgesini è stato escluso non senza polemiche.

La maggior parte dei comaschi ha imparato a conoscerlo solo dopo la sua morte, probabilme­nte perché don Roberto aveva poco tempo per parlare e troppo da fare per aiutare quel piccolo esercito con la pelle di tutti i colori che nella ricca Como dorme e vive in mezzo a una strada. Non è un caso se Papa Francesco l’ha scelto come esempio per la chiesa universale nella Giornata Mondiale dei Poveri, il giusto riconoscim­ento al sacerdote premiato anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con la Medaglia d’oro al Valor Civile, tributata postuma.

Don Roberto è stato ucciso alle 7 dello scorso 15 settembre, mentre stava caricando sulla sua Panda il tè e il caffè da servire a colazione ai senzatetto che dormono sotto il porticato di San Francesco. Il suo assassino, un 53enne tunisino con numerosi decreti di espulsione a proprio carico e ancor più manie di persecuzio­ne, lo ha avvicinato chiedendog­li aiuto e poi l’ha aggredito con un coltello. Il prete è spirato pochi minuti dopo, ai piedi di un albero che i suoi amici clochard hanno trasformat­o in un altare, sempre ricolmo di candele, poesie e fiori.

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