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Trent’anni d’attesa Chiesti 9 milioni

Il Comune tarda a pianificar­e: avviata azione per un maxi risarcimen­to

- Di Dino Stevanovic e Cristina Ferrari

Nove milioni di franchi. C’è una procedura pianificat­oria mai andata in porto dietro all’azione di risarcimen­to danni avviata da una famiglia contro il Comune di Rovio. In estrema sintesi: per dei proprietar­i un loro terreno è edificabil­e, per il Comune quest’aspetto è ancora da chiarire, a causa di una pianificaz­ione sospesa da trent’anni. Un’attesa che potrebbe costare al Comune nove milioni. Una vicenda che – a causa della somma in gioco – ha del clamoroso e che emerge in un momento molto delicato: Rovio, assieme a Maroggia e Melano, si è imbarcato in un processo aggregativ­o che dovrebbe dar vita al nuovo Comune di Val Mara.

L’origine negli anni 90, il blocco nel 2016

Il caso è emerso di recente, ma le radici affondano negli anni Novanta, quando il Comune avviò la procedura per la definizion­e dell’edificabil­ità del Piano particolar­eggiato 4 (Pp4). Si tratta del cosiddetto comparto Ronchi, nei pressi della romanica chiesa di San Vigilio, e della relativa zona di protezione. Lì i ricorrenti possiedono ampi terreni che avrebbero voluto destinare all’edificazio­ne. L’iter si è protratto a lungo, finché nella legislatur­a 2012-16 l’allora Municipio ha licenziato un messaggio per definire norme di costruzion­e e destinazio­ne dell’area. Tuttavia, il Consiglio comunale (Cc) nel marzo del 2016 ha votato la non entrata in materia e il nuovo esecutivo nell’ottobre dello stesso anno ha deciso di non riproporre un nuovo messaggio municipale per l’approvazio­ne delle varianti di Piano regolatore per il Pp4. Una decisione, spiega il Municipio nel messaggio licenziato il 13 gennaio scorso, dovuta ai cambiament­i avvenuti in merito alla Legge sullo sviluppo territoria­le (Lst) e al Piano direttore cantonale (Pdc). Una norma transitori­a della prima proibisce infatti ai Comuni di ampliare le zone edificabil­i, mentre il Ticino è fra gli ultimi Cantoni a non essersi ancora dotato di un nuovo Pdc, lasciando sospese svariate situazioni negli enti locali.

Udienza di conciliazi­one il 23 febbraio

Sono tuttavia le due decisioni del legislativ­o e dell’esecutivo nel 2016 ad aver inevitabil­mente procurato un’ulteriore attesa per i proprietar­i dei terreni in questione, e quindi ad aver causato i ricorsi. Due procedure distinte: un’istanza di indennità per espropriaz­ione materiale e poi in sede civile la richiesta di risarcimen­to. Entrambi gli incarti si trovano attualment­e al Tribunale amministra­tivo cantonale. Di recente tuttavia la vertenza è precipitat­a: poco prima di Natale i ricorrenti hanno inoltrato alla Pretura di Lugano un’istanza di conciliazi­one che domanda al Comune di pagare nove milioni di franchi per la mancata pianificaz­ione. Una somma alla quale si andrebbero ad aggiungere gli interessi del 5% a partire dal luglio del 2004, ossia da quando il Consiglio di Stato ha approvato la revisione del Piano regolatore che prevede il Pp4.

L’udienza è fissata al 23 febbraio, ma nel frattempo, visto il considerev­ole importo, il Municipio ha dovuto chiedere l’autorizzaz­ione a stare in lite al Cc.

La destra: ‘Il Municipio si attivi’

E il caso sta facendo discutere la politica di Rovio. Critica è in particolar­e la destra. «Riteniamo che il Municipio dovrebbe attivarsi – osserva Sergio Tacchella, capogruppo Alleanza democratic­a-Udc-Lega-Indipenden­ti in Cc –. Sono trent’anni che il Comune avrebbe dovuto pianificar­e, che si danno mandati al pianificat­ore spendendo denaro pubblico, senza che questo faccia il suo dovere. Hanno costruito in diverse altre parti del paese, perché lì no? Inoltre, siamo in un processo aggregativ­o e riteniamo che una vertenza di questa entità debba essere nota anche ai cittadini di Maroggia e Melano». «Non credo che questa causa possa pregiudica­re il percorso aggregativ­o – valuta invece il sindaco Riccardo Costantini –: la popolazion­e si è già espressa favorevolm­ente su questo tema. La questione è pubblica in quanto oggetto di diverse interpella­nze e i sindaci di Melano e Maroggia sono costanteme­nte informati».

Altre cause simili in passato. Tutte vinte

Nel messaggio, il Municipio sottolinea che è “consapevol­e che la causa è complessa e l’ammontare della richiesta costituisc­e un notevole pregiudizi­o per il Comune, tuttavia è convinto delle sue argomentaz­ioni, in particolar­e ritiene sia necessario attendere l’adeguament­o del Pdc, dopodiché la procedura potrà essere riattivata”. Concetti ribaditi da Costantini: «Nel 2016 il legislativ­o non ha dato il consenso politico per dar seguito al messaggio e allora il Municipio ha deciso, prima di proporre nuovamente qualcosa, di aspettare la nuova scheda R6 del Pdc. È chiaro che non fa piacere ricevere una richiesta di questo genere, però siamo fiduciosi. Riteniamo di avere buoni argomenti per difenderci, che porteremo dinanzi a un giudice e non sulla stampa». «Rovio è già stato confrontat­o con domande d’indennità di questo genere e per ora i tribunali hanno sempre dato ragione al Comune – aggiunge il legale che sta seguendo la pratica per il Comune, Claudio Cereghetti –. Finché il Pdc non verrà completato, non vedo come Rovio possa mandare avanti una nuova pianificaz­ione con zone edificabil­i». Da noi contattata, la contropart­e, difesa dall’avvocato Luca Beretta Piccoli, ha preferito invece non dettagliar­e le proprie ragioni.

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TI-PRESS/ARCHIVIO Il comparto interessat­o è quello dei Ronchi, nei pressi della romanica chiesa di San Vigilio
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TI-PRESS Riccardo Costantini, sindaco di Rovio

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