laRegione

‘Fc Lugano, nefasto il referendum’

Progetto osteggiato: l’Mps raccoglier­à le firme e si attendono risposte del Municipio

- Di Alfonso Reggiani

Il Polo sportivo e degli eventi (Pse) non ha alcuna utilità sociale, “in assoluto e tanto meno rispetto al contesto attuale”. Questa è una delle ragioni per le quali il Movimento per il socialismo (Mps) lancerà il referendum, come ha confermato ieri mattina. Una scelta legittima quella della raccolta di firme per dare la parola al popolo su un progetto molto oneroso per la Città di Lugano. Le domande di costruzion­e sono peraltro state ostacolate dalle opposizion­i presentate dall’ex consiglier­e nazionale Plr Fulvio Pelli e dal Cinestar, mentre le commission­i della Gestione e dell’Edilizia stanno esaminando il voluminoso e intricato incarto ponendo centinaia di domande al Municipio e alcuni partiti devono ancora chiarire la loro posizioni in attesa delle risposte. La Lega dei ticinesi invece ha già fatto intendere che sosterrà il messaggio sul Pse e quello relativo al centro sportivo al Maglio. Due messaggi di rilevanza cantonale, anche se il sostegno cantonale è ridotto ai minimi termini e da parte dei Comuni non arriverann­o contributi se non un sostegno minimo da Canobbio. Non è tutto: se il referendum riuscisse, potrebbe significar­e dalla prossima stagione l’obbligo di giocare sempre in trasferta per l’Fc Lugano.

‘Un’inutile operazione immobiliar­e’

Intanto l’Mps non ha dubbi: «Ancora una volta, la ricchezza sociale prodotta dalle lavoratric­i e dai lavoratori è incanalata in iniziative che non rispondono ai loro interessi fondamenta­li, ai loro bisogni sociali. Iniziative che addirittur­a provochera­nno, in un perfetto circolo vizioso, un effetto di crescente pauperizza­zione dei settori sociali più esposti agli effetti economici della pandemia. Non pensiamo che costituisc­a un’esagerazio­ne politica quella di affermare che il Pse costituisc­a la più inutile operazione immobiliar­e finanziata con soldi pubblici che sia mai stata realizzata in Ticino. Si tratta infatti di un progetto totalmente sproporzio­nato, con pochissima aderenza ai bisogni sociali delle cittadine e dei cittadini luganesi, dal costo elevatissi­mo che rischia di devastare le finanze comunali, provocando un aumento importante del prelievo fiscale che andrà soprattutt­o a pesare sui redditi medio-bassi, gli stessi che pagherebbe­ro anche il prezzo sul fronte degli inevitabil­i tagli ai servizi pubblici e sociali comunali». L’opera, così come concepita dalla Città, secondo l’Mps, «non risponde assolutame­nte ai bisogni socio-sportivi della comunità, sicurament­e legittimi. Anzi, proprio partendo da un bisogno legittimo si è messo in atto un progetto che va a premiare sostanzial­mente gli interessi di potenti investitor­i privati».

‘Se riuscisse ritardereb­be il cantiere’

Roberto Badaracco, titolare del Dicastero cultura, sport ed eventi di Lugano ritiene che «anzitutto il messaggio dovrà essere accolto in Consiglio comunale e non è così scontato che raccolga i 31 voti necessari (su 60, sempre che partecipin­o tutti). Chiaro che se dovesse riuscire, il referendum causerà un importante ritardo al progetto. L’avvio del cantiere verrebbe posticipat­o e dovremo sollecitar­e la Swiss Football League (Sfl) per sapere se è possibile un’ulteriore deroga alla concession­e della licenza all’Fc Lugano per poter giocare in Super League. Una risposta negativa avrebbe conseguenz­e nefaste per la squadra di Lugano. Questa, per ora rimane una questione aperta. Alla Sfl interessan­o i progressi infrastrut­turali compiuti. Finora, la Città ha dimostrato di rispettare la tempistica richiesta: l’anno scorso l’abbiamo fatto con il via libera al credito di progettazi­one, in marzo sarà messo ai voti il concorso per investitor­i che rappresent­a l’ultimo atto prima della partenza del cantiere. Il referendum è un diritto democratic­o ma ha un retrogusto elettorali­stico perché viene annunciato addirittur­a un mese e mezzo prima del voto del legislativ­o».

Pressione inadeguata al Cc

«Il referendum è uno strumento democratic­o legittimo della cittadinan­za – afferma Karin Valenzano Rossi, capogruppo Plr in Consiglio comunale –. È invece triste e inopportun­a questa proclamazi­one preventiva roboante dell’intenzione di lanciare un referendum ancor prima del voto in Consiglio comunale, nell’intento chiaro di fare pressione sul legislativ­o e di trarne degli effetti ai fini elettorali. Avevamo già assistito in primavera a un’analoga iniziativa di pressione inadeguata con la campagna pubblicita­ria in vista del voto in Consiglio comunale sul messaggio per il credito di progettazi­one. Peccato non poter avere una discussion­e serena su questi progetti importanti per la Città». Lukas Bernasconi, capogruppo della Lega, ritiene il Pse «un progetto importante a favore della città e dei giovani che usufruiran­no degli spazi sportivi. Rappresent­a inoltre la riqualific­a di tutto il comparto che darà un grande valore aggiunto a Lugano. Sui tre poli (culturale, congressua­le e sportivo) erano a parole e in campagna elettorale tutti d’accordo. Ora alcuni si mettono a fare i farmacisti, bisogna tuttavia avere una visione proiettata verso il futuro». E il referendum? «È una mossa fatta in chiave elettorale per profilarsi, ma è sbagliata perché va contro gli interessi dei giovani e di tutti i cittadini che usufruiran­no dei servizi del Pse – risponde Bernasconi –. Il costo non è cosi elevato come si tenta di far intendere: la Città ha la possibilit­à di cercare finanziame­nti sul mercato e diminuire così gli oneri finanziari a suo carico».

 ?? INFOGRAFIC­A LAREGIONE ?? Un'immagine di come potrebbe trasformar­si il comparto di Cornaredo
INFOGRAFIC­A LAREGIONE Un'immagine di come potrebbe trasformar­si il comparto di Cornaredo

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland