Disagio giovanile cosa fa il Municipio?
Il Municipio è al corrente di questa situazione di diffuso disagio giovanile? Corrisponde al vero che c’è stato un notevole incremento del numero dei giovani che si sono rivolti ai servizi cittadini? E ancora: Cosa pensa di fare il Municipio
per migliorare questa situazione? Ritiene che la necessaria collaborazione con i servizi preposti a livello cantonale sia sufficiente? Attualmente tra i servizi della città e del Cantone funziona la collaborazione? Se sì in che modo? Sono queste le domande contenute in una interrogazione interpartitica – prima firmataria, la consigliera comunale della Lega dei ticinesi, Lucia Minotti – inviata all’Esecutivo di Lugano. Un’interrogazione che “nasce da un diffuso malessere nei giovani che si è palesato come conseguenza della pandemia e delle misure di restrizione delle libertà individuali”. Scrivono i consiglieri comunali: “Già dopo il lockdown dell’anno scorso sono stati riscontrati i primi disagi, sia nella formazione a distanza sia a livello psicologico, ma dopo le ultime restrizioni che hanno peggiorato ancor più le loro percezioni, si sente un chiaro clima confusionale e un grido d’allarme... Grido portato sulla stampa di venerdì 22 gennaio dove finalmente si è parlato di questa situazione, dei nostri giovani e del loro futuro. Un futuro buio pieno di paure, incertezze e violenza, con conseguenze difficilmente valutabili ma che sicuramente pagheremo nei prossimi anni”. Di qui la manifesta necessità, a parere degli interroganti, di “una riflessione sugli interventi e sugli strumenti che si vogliono mettere in campo a sostegno dei giovani, sia a livello cantonale che a livello comunale”.