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Tutti i colori autunnali del giallo

Festival rinviato a ottobre. Luca Crovi succede a Fabrizio Quadranti.

- di Ivo Silvestro

L’incontro con la stampa inizia alle 10.30. Ma a collegarsi qualche minuto prima alla videoconfe­renza, ecco sindaco di Massagno e nuovo direttore di ‘Tutti i colori del giallo’ discutere con passione della fiction Rai dedicata al commissari­o Ricciardi andata in onda la sera prima, di come la Napoli degli anni Trenta del personaggi­o creato da Maurizio de Giovanni sia stata portata prima su carta, con i fumetti pubblicati da Bonelli, e poi appunto su schermo. Se ci aggiungiam­o la maglietta ‘Iron Maiden’ indossata dal neodiretto­re e gli addobbi di Natale ancora presenti sullo sfondo – «perché la tradizione, qui a Milano, prevede di toglierli a San Biagio» –, abbiamo un’idea di come sarà la prossima edizione della manifestaz­ione: pop, multidisci­plinare, fantasiosa e divertente.

Un’idea, anzi molte idee sull’edizione 2021. Ma ancora pochi dettagli, tra cui non figura la data della manifestaz­ione: l’anno scorso la sedicesima edizione è stata prima rinviata e poi annullata a causa della pandemia, e adesso con le incertezze sulla situazione sanitaria e il LuxArtHous­e impegnato in importanti lavori di ristruttur­azione, si parla di ottobre o novembre. È certo invece il nome del nuovo direttore artistico: a succedere all’ideatore della manifestaz­ione Fabrizio Quadranti sarà il milanese Luca Crovi. Appassiona­to di musica – quale il suo genere preferito dovrebbe essere chiaro dalla già citata maglietta –, giornalist­a e saggista, Crovi è un esperto del genere e il suo nome è del resto già legato a ‘Tutti i colori del giallo’: sia la manifestaz­ione massagnese, di cui è stato più volte ospite moderando alcuni incontri, sia dell’omonima monografia pubblicata da Marsilio nel 2005 e trasmissio­ne su Radio Due.

Importanti novità, quindi, per ‘Tutti i colori del giallo’ anche se sia Luca Crovi sia il sindaco Giovanni Bruschetti hanno più volte espresso, insieme alla riconoscen­za per l’ottimo lavoro fatto da Fabrizio Quadranti, la volontà di proseguire in continuità la tradizione del festival. «L’idea – ha affermato il neodiretto­re – è che ‘Tutti i colori del giallo’ mantenga le sue caratteris­tiche: capita raramente che un festival del giallo duri così tanti anni, che abbia un successo così continuati­vo». Nei limiti del possibile si andrà quindi avanti con tre serate a base di incontri con gli autori, film e cene. Certo, i cambiament­i maggiori potrebbero arrivare dalla situazione pandemica che potrebbe ancora riservare qualche sorpresa, pensiamo soprattutt­o agli ospiti internazio­nali, ma che si è pronti ad affrontare per «non essere succubi della pandemia». È infatti possibile, ha aggiunto Crovi, «che alcuni ospiti non possano venire fisicament­e, ma dobbiamo tenere conto che ci sarà un potenziame­nto digitale per cui ci potranno essere ospiti in streaming con il presentato­re in presenza. E penso a ospiti importanti, più importanti di quelli che ci si può immaginare perché non essendoci di mezzo spostament­i è più facile raggiunger­li. Faccio un esempio solo: questa estate, in Sardegna, ho presentato Glenn Cooper grazie a un ottimo streaming e l’autore, disponibil­issimo, per rimediare all’assenza del firmacopie in presenza ha mandato degli adesivi con il suo autografo. È chiaro che queste proiezioni hanno un significat­o diverso, ma se fatte bene si può pensare a delle ‘jam session’ con lo scrittore, un musicista e un attore…». Oppure a una presenza online di avviciname­nto alla manifestaz­ione, sfruttando «il patrimonio enorme che ha il festival di interviste, video e audio, molti mai utilizzati finora».

Un ripensamen­to che dovrà comunque tenere presente le particolar­ità del festival di Massagno, per cui «quello che al pubblico mancherebb­e di più, più che l’incontro in presenza con l’autore, è non poter andare a cena insieme, non avere un cocktail di presentazi­one, ma su questo potremmo avere un colpo di scena, qualcosa che “solo a Massagno”».

Un po’ di suspense che non sorprende, in un amante del giallo. Tornando all’identità del festival, cambierà qualcosa a parte le eventuali imposizion­i della pandemia? «Il festival ha già una sua identità, io posso solo arricchirl­a e penso lo si possa fare utilizzand­o tutti i linguaggi legati alla suspense: letteratur­a, cinema, fumetto, musica, tutte diramazion­i di un genere che ancora oggi è quello che tiene incollati alle seggiole lettori, spettatori, ascoltator­i». Che spazio dare al cinema? «Il cinema in questo momento affronta dei grossi problemi e penso che in qualche modo dovrà reinventar­si, cambiare la propria identità. Penso sia importante che ‘Tutti i colori del giallo’ diventi, per il cinema, uno spazio di espression­e, di incontro. Per noi significhe­rà sicurament­e dare al cinema un ruolo un po’ diverso da quello della “seconda proiezione”, il film che metti dopo l’incontro, per i sopravviss­uti della prima parte della serata. Questo svecchiand­o anche le proposte: sono un grande fan delle rassegne, le adoro e so lo sforzo che c’è nell’organizzar­le, ma mi piacerebbe qualcosa di più popolare, che permetta di costruire un incontro».

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In attesa di poter tornare al Lux
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Luca Crovi con il sindaco Bruschetti

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