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Per i giovani la Sbl si impegni

È il primo, indispensa­bile passo per rilanciare il movimento. Stasera Massagno in Coppa.

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La scelte della Swiss Basketball League in merito alla Coppa Svizzera, hanno fatto un po’ discutere a tutte le latitudini. Qualificar­e solo le squadre di Lega nazionale A è stata una scelta che ha una sua logica in tempo di pandemia: non essendoci pubblico non si può nemmeno dire che priva le società delle altre categorie di un incasso di valore per le magrissime casse dei club, minori e non. Abbiamo sempre ritenuto iniqua una Coppa che metteva di fronte squadre di A, con tre o quattro stranieri e fior di profession­isti, a squadre di Prima Lega o di B, se non per un messaggio promoziona­le nelle regioni dove il basket è un’appendice di relativo valore come nella Svizzera tedesca. Però si davano soddisfazi­oni ai piccoli club che, per una volta, diventavan­o visibili ai più.

Visto che la Sbl ha deciso di privilegia­re solo le squadre di A, meglio sarebbe stato fare un ottavo fra le ultime due e poi procedere al sorteggio delle 8 restanti. Però, anche così può andare, qualcosa dello spirito di Coppa rimane in questo turno che si gioca a Neuchâtel fra due delle prime quattro della stagione in corso. Poi ci saranno i quarti e qui cadranno altre teste importanti, come sempre. In ogni caso, a noi questa formula non dispiace perché non crediamo che ci sia promozione giocando una volta all’anno a Gerlafinge­n piuttosto che a Rorschach contro squadre due o tre livelli sotto. Il basket ha bisogno di ben altro per risalire la china discendent­e che ha imboccato in questi ultimi anni. Il movimento, nella sua globalità, ha perso aderenti, dai settori giovanili in su, pur con debite eccezioni a livello regionale e svizzero in generale. Ciò a causa di una certa perdita di interesse e di “materiale umano” in seno ai vari club. Perché è importante avere degli allenatori e dei dirigenti competenti se si vogliono avere risultati, persone in grado di gestire economicam­ente e tecnicamen­te tutta la trafila dei settori giovanili. In queste condizioni pandemiche, la chiusura dei campionati e il limite imposto agli allenament­i non facilitano certamente lo sviluppo né tantomeno la ricerca di nuove leve. Ma, in ogni caso, il basket sta pagando oggi anche una certa inattività gestionale che c’è stata in questi ultimi anni. Se si va a vedere quanti giocatori svizzeri di livello sono usciti dai settori giovanili nell’ultimo lustro, non ne troveremo molti. I club che hanno vinto i titoli svizzeri nelle varie Under nell’ultimo decennio sono più o meno sempre gli stessi. Segno evidente che la maggior parte dei club non lavora al meglio perché avere dei settori giovanili efficienti non è come acquistare gli stranieri per la prima squadra: bisogna lavorare duro e con continuità almeno dalla under 13 in poi, avere campionati adeguati e con un buon numero di squadre per rendere interessan­ti e competitiv­i i tornei.

Ecco perché sarebbe importante che la Federazion­e si muovesse in questa direzione e desse un sostegno evidente ai settori giovanili, sgravando magari i club da tutta una serie di contributi che potrebbero benissimo essere compensati dagli sponsor che Sbl ha, considerat­o che, a quanto si dice, le casse sono molto floride. Sarebbe un incentivo importante e un segnale forte della volontà di far tornare il basket al terzo posto degli interessi sportivi nazionali. E con una Nazionale che ottiene risultati d’immagine molto positivi, si avrebbe terreno fertile per seminare.

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TI-PRESS/GIANINAZZI Coach Gubitosa impartisce le ultime consegne
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KEYSTONE L'Olympic Friborgo, ultimo vincitore

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