A proposito di negazionismo
Il paragone usato dal giornalista Ivo Silvestro nel suo commento ‘Non tutti non sono negazionisti’ è del tutto fuori contesto ed è esso stesso un sistema di negazionismo degli argomenti da noi sottoposti che invece è necessario che vengano approfonditi in maniera irreprensibile. Decisioni importanti non possono essere prese sulla base di un’unica opinione, la scienza evolve e si dirige verso nuove scoperte quando si confronta con ogni parere, altrimenti non sarebbe più scienza ma teoria granitica. Sarebbe serio per un giornalista fornire dapprima un’informazione corretta e poi commentarla, anche portando argomenti ponderati di dissenso se lo ritiene giusto e non limitarsi all’invettiva. Silvestro non ha citato i contenuti della lettera al Consiglio di Stato, 3 pagine che chiedono la revoca dell’obbligo delle mascherine e nemmeno gli argomenti delle 29 pagine di allegati in cui vengono citati leggi e studi della Confederazione, studi scientifici, ricerche di medici, virologi, psicologi… Ha omesso di citare tutti i firmatari: 290 cittadini, oltre al Gruppo genitori e allievi Sme e post-obbligatorio e il Movimento Lega verde. Per quanto riguarda l’isolamento del virus, il metodo scientifico impone a chi formula un’ipotesi di fornire le prove inconfutabili che confermino la stessa. Qualora volessimo davvero adottare il termine diffamatorio di “negazionista” dovremmo adottarlo semmai per definire i principali enti sanitari e le rispettive istituzioni. Questo in virtù del fatto che le richieste di fornire uno studio scientifico che dimostri il completo isolamento e la purificazione delle particelle di Sars-CoV-2 (da un campione non modificato preso da un paziente sintomatico) inviate a dozzine di enti sanitari nonché alcuni uffici politici in tutto il globo non sono state soddisfatte. Benché quasi tutti avessero risposto, nessuno degli interpellati è stato in grado di fornire alcun relativo studio. Per giunta, gli scienziati dei principali studi che sostengono una “isolation” di Sars-CoV-2 (il termine è abusato da decenni) hanno concesso a giornalisti, che le loro immagini al microscopio a elettroni pubblicate nei rispettivi studi non rappresentano virus purificati. La completa purificazione di particelle virali è il prerequisito assolutamente indispensabile per la dimostrazione della causalità e conseguentemente la relativa “calibrazione” dei test. I tentativi per provare la causalità di ciò che è definito Sars-CoV-2 sono comunque falliti miserabilmente. È dunque scientificamente assolutamente corretto dire che attualmente non esiste alcuna prova di un completo isolamento e purificazione di ciò che viene definito Sars-CoV-2 e che la sua causalità non è stata provata. Di conseguenza i test RTPcr-Sars-CoV-2 non hanno valenza scientifica. Confidiamo nella buona fede di Silvestro e nel fatto che abbia a disposizione tutti gli studi che dimostrano il contrario.
Gentili signori, mi spiace che abbiate trovato il termine negazionismo offensivo ma i motivi di questa scelta lessicale sono spiegati nel mio testo. Per praticità, li riassumo: la parola ha da tempo ampliato il proprio significato andando al di là del revisionismo storico sull’Olocausto, indicando l’irragionevole e ostinato rifiuto di accettare come vere scoperte scientifiche assodate; voi, anche in questa vostra replica, negate l’esistenza del virus Sars-CoV-2 e lo fate in modo irragionevole e ostinato, distorcendo i fatti, inventando anomalie, equiparando ambiguità ed errori a menzogne. Il nuovo coronavirus è stato identificato; rifiutandovi di considerare le prove della comunità scientifica siete voi per primi a rendere difficile quella discussione sulle strategie sanitarie che in teoria dovrebbe starvi a cuore.