‘Non si è capito che unire le forze premia’
Il sindaco di Personico analizza il voto contrario del legislativo: ‘Me l’aspettavo, però...’
Il sindaco di Personico Emilio Cristina analizza il voto contrario del Consiglio comunale sul progetto aggregativo: ‘Qui c’è chi vede solo incertezza’.
La risposta è rapidissima (al secondo squillo) e la premessa è lapidaria: «Poche domande perché non sono di luna buona». Ma nonostante il sindaco di Personico mastichi amaro, è molto disponibile a ragionare sull’accaduto. Il ‘suo’ Consiglio comunale lunedì sera con soli 5 voti favorevoli e 14 contrari ha preavvisato negativamente il progetto aggregativo della Bassa Leventina elaborato coinvolgendo nella Commissione di studio anche Pollegio (pure contrario, ma non è una sorpresa avendo il Municipio mostrato da tempo, a maggioranza, pollice verso), Bodio e Giornico (favorevoli). Lo scetticismo a Personico era rimasto sottotraccia; ecco perché scriviamo di un esito negativo a sorpresa. «Invece me l’aspettavo – spiega Emilio Cristina –, perché dal legislativo non sono mai giunti segnali positivi. Le opinioni messe nero su bianco nei rapporti delle commissioni Gestione e Petizioni non lasciavano presagire altre soluzioni». In particolare la Petizioni all’unanimità ha invitato il plenum a rigettare il progetto, mentre la Gestione lo ha fatto a maggioranza (tre contro due). Su dieci consiglieri otto contrari e due favorevoli, ciò che si è rispecchiato nello scrutinio finale. «La strada era dunque parecchio in salita e non mi facevo troppe illusioni», rileva Emilio Cristina.
Giù le mani dal moltiplicatore
No secco dunque ma preceduto da un lungo dibattito in sala, diversamente da quanto accaduto negli altri tre Comuni dove si è deciso in tempi relativamente rapidi. Un lungo dibattito che non ha contribuito a modificare le opinioni pre-costituite. Il sindaco evidenzia come un concetto, più di tutti, abbia maggiormente condizionato le riflessioni: «La sensazione che l’aggregazione non sia un’opportunità di crescita ma semmai un salto nel buio fra tante incertezze. Ecco, il termine ‘incertezza’ è risuonato parecchie volte lunedì sera». Concretamente, incertezza «dettata dalla difficoltà nel vedere, in un matrimonio a quattro, reali prospettive di crescita e consolidamento del nostro benessere acquisito». In soldoni, uno dei timori è stato quello di vedere minacciato il moltiplicatore d’imposta che attualmente a Personico si situa al 90% e che la Commissione di studio ha indicato per il nuovo Comune aggregato al 95%, se non addirittura al 100, temono gli scettici, secondo i quali per riuscire a mantenere il 95 bisognerebbe investire poco e tagliare con la scure la spesa corrente. «Alla fine la sensazione che non vi siano certezze ha purtroppo fatto presa. E a nulla è servito ribadire che ogni aggregazione comunale porta con sé una certa dose d’incertezza. Che però è meno pesante, secondo me, dei rischi che si correranno restando ognuno per conto proprio».
‘Le nubi all’orizzonte già si vedono’
Il tempo dirà chi ha ragione. «Ma è proprio il tempo – obietta Emilio Cristina – secondo me uno dei punti centrali su cui non si è voluto ragionare a sufficienza. Se guardiamo alla nostra piccola realtà, sul breve termine posso senz’altro dire che andrà tutto ancora abbastanza bene. Ma è sul medio e lungo termine che i problemi andranno a pesare maggiormente di quelli che oggi, secondo la maggior parte dei consiglieri, costituiscono delle incertezze negative ai fini di un’aggregazione. Le nubi, all’orizzonte, già si vedono». Fuor di metafora sono, elenca il sindaco, «la continua evoluzione della spesa, il conseguente maggior impegno che sarà richiesto all’amministrazione comunale, poi la riforma Ticino 2020 e la conseguente modifica del sistema perequativo».