laRegione

Pista libera ma non pianificat­a

Contestata la destinazio­ne mancante del terreno, mentre restano i dubbi sul progetto

- Di Alfonso Reggiani

Sono sul tavolo del Servizio ricorsi del Consiglio di Stato le contestazi­oni formulate da quattro confinanti nei confronti della licenza edilizia concessa dal Municipio di Lugano al progetto di Bike Park a Brè. L’insediamen­to di quella che viene considerat­a dall’autorità comunale come un’infrastrut­tura di interesse pubblico con una valenza strategica e turistica è come noto sgradita a una buona parte dei residenti del villaggio. Il rimprovero principale contenuto nel ricorso riguarda il fatto che l’esecutivo cittadino ha concesso la licenza edilizia mentre è in atto la revisione del Piano regolatore del quartiere. Dal profilo giuridico, alla luce del fatto che lo studio pianificat­orio è in corso (si è a livello di bozza di Piano di indirizzo), la questione è in una zona ‘grigia’ (o, meglio, non definita), ci spiega Stefano Baragiola, segretario dall’associazio­ne Uniti per Brè, che da undici anni si batte per una pianificaz­ione con maggiori tutele e rispettosa delle peculiarit­à del paese. In altre parole, secondo i confinanti, il terreno pubblico su cui è previsto il Bike Park non ha ancora una destinazio­ne chiarament­e stabilità e sarebbe quindi irregolare la licenza edilizia o quantomeno azzardato concederla.

Situazione viaria ok? No peggiorerà

Le critiche provenient­i dal paese hanno fatto eco in Consiglio comunale. All’interrogaz­ione rosso-verde, il Municipio di Lugano ha dichiarato che il progetto bike park a Brè è stato sostenuto perché è stato ritenuto meritevole avendo ricevuto luce verde e l’appoggio dell’Agenzia regionale di Sviluppo del Luganese, di Lugano Turismo e della Funicolare Monte Brè. Tessa Prati (Ps, prima firmataria dell’atto) ha replicato definendo discutibil­e la valutazion­e dell’impatto del progetto su parcheggi e traffico e la relativa perizia, secondo la quale l’inseriment­o del Bike Park sarebbe compatibil­e con la situazione viaria a Brè con qualche adeguament­o: segnalazio­ne a distanza dei posteggi liberi, pagamento dei posteggi, trasporto delle biciclette sulla linea 12 dei bus Tpl (oggi massimo una alla volta) ed eventuale aumento del numero di posteggi. La consiglier­a comunale ritiene che la situazione di viabilità e dei parcheggi, già oggi talvolta al limite di capacità, non potrà che peggiorare. E solleva dubbi sul sedime su cui si pensa di insediare l’opera, perché il terreno era utilizzato quale discarica, non sarà bonificato e non si prevedono accertamen­ti riguardo a possibili inquinamen­ti causati dallo spostament­o della terra durante la costruzion­e.

Finanziato con i soldi di un altro credito

Altre critiche sono prospettat­e da Prati a proposito dell’utilizzo dei soldi, visto che i promotori hanno ricevuto un contributo dal Municipio di 36’000 franchi, credito però addebitato a un altro al messaggio municipale relativo alle infrastrut­ture per la mobilita ciclabile che il Consiglio comunale ha votato nel 2013. Un messaggio in cui non si parlava del progetto di Bike Park a Brè, bensì di percorsi mountain bike a Carona e in Val Colla. Nel frattempo, ricorda la consiglier­a comunale, il progetto di Carona è stato abbandonat­o proprio a causa delle contestazi­oni locali e il tema Bike Park è stato poi affrontato a inizio 2019 quando il Municipio, rispondend­o a un’altra interrogaz­ione presentata dalla sinistra, ha quantifica in 300’000 franchi l’investimen­to necessario. Però, servono sponsor privati e per la metà contributi pubblici puntuali (tra cui Ente regionale di sviluppo e Swisslos) e si ipotizza anche una collaboraz­ione con i servizi comunali per la manutenzio­ne ordinaria. La consiglier­a comunale socialista si chiede se si attingerà ancora ai soldi del credito del messaggio votato otto anni fa o se l’esecutivo cittadino preparerà un nuovo messaggio all’attenzione del Consiglio comunale. Oltretutto, a far storcere il naso è un altro aspetto citato sempre dal Municipio nella risposta: per lo stesso tipo di progetto sono state scartate ubicazioni molto più centrali a Lugano, come Cornaredo e il Piano

della Stampa. Spiace (non solo a Tessa Prati) che il malcontent­o manifestat­o dai numerosi residenti nell’ultima serata pubblica sul tema e in precedenza attraverso una petizione non abbia avuto il riscontro dovuto a Palazzo civico. La consiglier­a comunale annuncia che la vicenda verrà tenuta sotto controllo anche in futuro seguendo gli sviluppi legati alla licenza edilizia concessa ai promotori privati. L’auspicio è che, se il Municipio dovesse decidere di finanziare la costruzion­e del Bike Park a Brè, faccia perlomeno un messaggio all’attenzione del Consiglio comunale, per dare a quest’ultimo democratic­amente l’ultima parola.

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Un’immagine di quello che potrebbe diventare il Bike Park

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