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Identità elettronic­a: il futuro in un click

- di Marco Profeta, Ascona

Oggigiorno, il mondo dei servizi virtuali corrispond­e sempre più a quello reale, basti pensare che online ci è possibile compiere una miriade di operazioni che fino a trent’anni fa richiedeva­no la nostra presenza fisica. Infatti, oggi possiamo fare la spesa oppure effettuare operazioni bancarie da casa in tutta comodità. L’intento non è quello di ridurre al minimo l’interazion­e fra individui, la quale rimarrà una necessità irrinuncia­bile della società anche in futuro. Ma si vuole aumentare la flessibili­tà e la velocità d’accesso e di esecuzione a determinat­i servizi. Esistono ancora alcune operazioni che vengono assolte obbligator­iamente di persona, poiché è necessaria una identifica­zione tramite un documento ufficiale stampato. Aprire un conto bancario oppure stipulare un contratto di telefonia mobile sono azioni che tuttora richiedono la nostra presenza fisica, ma in futuro potrebbe cambiare. Attualment­e esistono già delle identità elettronic­he gestite da aziende private che permettono di fruire dei loro servizi online, ad esempio delle Ffs. La legge federale sui servizi d’identifica­zione permettere­bbe alla Confederaz­ione di riconoscer­e e controllar­e le aziende private che forniranno l’Ie. I più scettici avranno sempre la possibilit­à di decidere se munirsene, poiché non sarà obbligator­ia. Inoltre, la trasmissio­ne di dati dalla Confederaz­ione al fornitore privato di Ie sarà solo su consenso del cittadino. Per questi motivi, credo che questa riforma vada a colmare una lacuna nell’ambito della gestione dei dati personali. Essa, infatti, permettere­bbe di aumentare la sicurezza e la facilità nell’utilizzo dei servizi online. Questo è un passo importante per una Svizzera più dinamica e digitale, che ci consentire­bbe di allinearci agli altri Stati già muniti di una Ie.

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