Identità elettronica: il futuro in un click
Oggigiorno, il mondo dei servizi virtuali corrisponde sempre più a quello reale, basti pensare che online ci è possibile compiere una miriade di operazioni che fino a trent’anni fa richiedevano la nostra presenza fisica. Infatti, oggi possiamo fare la spesa oppure effettuare operazioni bancarie da casa in tutta comodità. L’intento non è quello di ridurre al minimo l’interazione fra individui, la quale rimarrà una necessità irrinunciabile della società anche in futuro. Ma si vuole aumentare la flessibilità e la velocità d’accesso e di esecuzione a determinati servizi. Esistono ancora alcune operazioni che vengono assolte obbligatoriamente di persona, poiché è necessaria una identificazione tramite un documento ufficiale stampato. Aprire un conto bancario oppure stipulare un contratto di telefonia mobile sono azioni che tuttora richiedono la nostra presenza fisica, ma in futuro potrebbe cambiare. Attualmente esistono già delle identità elettroniche gestite da aziende private che permettono di fruire dei loro servizi online, ad esempio delle Ffs. La legge federale sui servizi d’identificazione permetterebbe alla Confederazione di riconoscere e controllare le aziende private che forniranno l’Ie. I più scettici avranno sempre la possibilità di decidere se munirsene, poiché non sarà obbligatoria. Inoltre, la trasmissione di dati dalla Confederazione al fornitore privato di Ie sarà solo su consenso del cittadino. Per questi motivi, credo che questa riforma vada a colmare una lacuna nell’ambito della gestione dei dati personali. Essa, infatti, permetterebbe di aumentare la sicurezza e la facilità nell’utilizzo dei servizi online. Questo è un passo importante per una Svizzera più dinamica e digitale, che ci consentirebbe di allinearci agli altri Stati già muniti di una Ie.