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Io, studente

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Berna – Poco più di 35 ore di studio, poco meno di 10 ore di lavoro. Si presenta così il menù settimanal­e durante il semestre degli studenti delle scuole universita­rie svizzere. Tre quarti di essi esercitano un’attività profession­ale, che costituisc­e il 39% delle entrate mensili. È quanto emerge dall’indagine sulla situazione socioecono­mica degli studenti realizzata nel 2020 dall’Ufficio federale di statistica (Ust). I risultati si riferiscon­o a un contesto pre Covid-19 e sono in linea con l’ultimo calcolo del 2016. Settimanal­mente, gli universita­ri dedicano 35,4 ore allo studio e 9,7 al lavoro. Aggiungend­o anche lavori domestici, familiari e attività di volontaria­to, il computo sale a 52 ore. L’impegno in termini di tempo tende ad aumentare con l’età, passando dalle 48,4 ore per gli studenti sotto i 20 anni alle 60,8 per quelli over 35.

Per quel che concerne le entrate mensili, la parte del leone la fa il sostegno assicurato dalla famiglia (52%). La fonte di reddito principale si sposta dai genitori verso l’attività profession­ale nella fascia d’età 26-30. I contributi alla formazione incidono invece meno sul budget: borse di studio e prestiti corrispond­ono in media al 4% delle entrate. Quanto all’alloggio, il 41% degli studenti dichiara di vivere a casa dei genitori, il 21% con dei coinquilin­i, il 18% con il partner e il 10% da soli o in una struttura per studenti. Fra i giovani fino ai 20 anni, il 58% sta dai genitori e solo l’1% con la/il fidanzata/o. Tra gli studenti che hanno già compiuto 35 anni, invece, il 4% è ancora in casa, mentre il 73% abita con il proprio partner. Inoltre, la quota di chi vive con coinquilin­i scende dai 30 anni in poi.

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