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Gobbi: ‘L’obiettivo è aprire per Pasqua’

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«Siamo abbastanza soddisfatt­i delle decisioni del Consiglio federale di allentare le misure di confinamen­to di alcune attività economiche. La possibile riapertura di bar e ristoranti al 22 di marzo era una nostra richiesta, avanzata anche da altri Cantoni, che è stata accolta. Una riapertura al primo di aprile sarebbe stata troppo a ridosso della Pasqua e quindi avrebbe impedito ai ristorator­i e gerenti di organizzar­si al meglio». Il presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi non nasconde una certa soddisfazi­one per la strategia di defaticame­nto annunciata da Berna. «Anche la nostra proposta di allargare lo svolgiment­o di attività culturali e sportive ai ragazzi fino a 20 anni è stata accettata e di questo siamo contenti», continua Gobbi. Per quanto riguarda invece la questione della possibile apertura delle sole terrazze dei ristoranti, «la riteniamo, se attuata, una misura discrimina­toria nei confronti degli esercizi pubblici che ne sono sprovvisti».

Tutto dipenderà dall’evoluzione della pandemia. I contagi in questo periodo sono scesi a

livelli bassi, ma stagnanti. Il Consiglio federale è però preoccupat­o dalle varianti del coronaviru­s. «Certo, l’atteggiame­nto del governo federale è di prudenza. C’è però la campagna di vaccinazio­ne anti-Covid che sta proseguend­o. Una volta immunizzat­a la parte della popolazion­e più a rischio di complicanz­e, penso a tutti gli over 65, si potrà immaginare di ritornare a pieno regime per l’inizio dell’estate», risponde Norman Gobbi il quale precisa che dal Ticino si guarda con attenzione anche a quello che sta avvenendo nella vicina Italia. «Il rischio di una terza ondata nella provincia di Brescia non è remoto e per questo siamo attenti a tutto ciò che avviene sia sul nostro territorio, sia all’esterno». «L’allarme non è ancora rientrato, ma dobbiamo comunque dare alla nostra popolazion­e degli sprazzi di luce per ritornare al più presto alla normalità», conclude il presidente del Consiglio di Stato.

Dal punto di vista della campagna di immunizzaz­ione, nel primo giorno di apertura delle prenotazio­ni per gli over 75 sono stati assegnati i primi mille appuntamen­ti. Lo ha reso noto il Dipartimen­to della sanità e della socialità. Il primo migliaio di appuntamen­ti è stato fissato a partire da mercoledì 3 marzo, in ragione di circa duecento al giorno. Verrà inoculato il preparato di Pfizer. La procedura online è ancora attiva. Le persone interessat­e possono iscriversi sul sito www.ti.ch/vaccinazio­ne.

Massimo Suter (GastroTici­no): ‘Consiglio federale irriverent­e nei nostri confronti’

«Trovo la proposta del Consiglio federale non solo troppo prudente e penalizzan­te, ma irriverent­e nei confronti di un settore che sta pagando da solo questa situazione. Secondo me c’è anche una mancanza di rispetto nei confronti di un comparto economico che in Svizzera dà lavoro a oltre 300mila persone». Massimo Suter, presidente di GastroTici­no, l’associazio­ne dei ristorator­i e degli esercenti ticinesi è sconfortat­o dalla prospettiv­a di aprire, forse, solo il 22 marzo. «Qualsiasi imprendito­re ha bisogno di certezze per pianificar­e la propria attività. Come si farà ad aprire un locale, chiuso da tre mesi, il 22 marzo sapendolo solo tre giorni prima?», si chiede Suter. «Il fatto è che su quella data c’è ancora un grandissim­o punto di domanda. Ripeto, l’incertezza è veleno per lo spirito imprendito­riale di qualsiasi attività. Si rischia di compromett­ere la Pasqua che genera circa il 10% dell’indotto turistico di tutto l’anno».

Dal suo punto di vista sarebbe stato meglio dire già oggi che si apriva sicurament­e il 22 o addirittur­a un altro giorno? «Certo, procrastin­are non serve a nulla. Si lasciano nell’incertezza ristorator­i e baristi e con loro tutta la filiera di fornitori e produttori legati a questo settore. E aggiungo che anche la nostra clientela merita attenzione e la petizione firmata da oltre 300mila persone con la quale si chiede di anticipare le aperture è una dichiarazi­one di affetto e sostegno oltre a essere una richiesta di ritornare al più presto alla normalità», aggiunge ancora Massimo Suter.

In questo periodo, inoltre, si apprestano a completare i propri organici procedendo alle assunzioni del personale stagionale, “ma senza un chiara linea guida, senza un orizzonte temporale chiaro e definito le assunzioni stagnano”, si legge in una nota di GastroTici­no. “Da un lato non si sa come e quando potrò riaprire, ma soprattutt­o chi si assumerà l’onere del personale assunto visto che non vi è una chiara base legale”, si continua. GastroTici­no ribadisce che il settore “è pronto, da tempo, con le opportune misure di protezione aggiornate”. “Le imprese – si conclude – sono disponibil­i ad avere un ruolo attivo in termini di vaccinazio­ni e di test a tappeto, qualora l’autorità cantonale ritenesse opportuno il loro coinvolgim­ento come già avviene in altri cantoni”.

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