laRegione

Casa San Donato, un quarto sanzionato

Il dipendente sapeva ma non è intervenut­o

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C’è un quarto dipendente della Casa anziani San Donato d’Intragna coinvolto – anche se, occorre subito precisarlo, solo marginalme­nte – nell’increscios­a vicenda dell’anziano ospite del reparto Alzheimer deriso e sbeffeggia­to da tre suoi colleghi. La persona in questione, come ci è stato confermato, non figura comunque sulla lista degli indagati. Non ha infatti preso parte attiva agli scherzi e alle imitazioni grottesche delle vittima finite in una chat interna del personale; la sua colpa, se di colpa vogliamo parlare, è di non essersi mosso per impedire che ciò accadesse, richiamand­o all’ordine i tre suoi colleghi. Dopo aver appurato i fatti nei dettagli, i vertici della Casa per anziani, che non hanno condiviso questo suo comportame­nto, hanno dunque deciso di sanzionarl­o con una sospension­e e l’ammoniment­o. Sempre sul fronte degli accertamen­ti, intanto, dopo la segnalazio­ne al Ministero pubblico da parte dell’Ufficio del medico cantonale, la Procura sta valutando il da farsi. L’incarto è sotto gli occhi della procuratri­ce pubblica Valentina Tuoni, che deciderà se e come “vestire” la questione di abiti penali, ipotizzand­o quindi eventuali capi d’imputazion­e a carico dei tre dipendenti coinvolti.

Nuova lettera di stima e solidariet­à ai dipendenti Nel frattempo, il presidente del Consiglio di Fondazione, Ottavio Guerra, ha scritto un’e-mail al personale della struttura per ribadire la piena fiducia nel loro operato. “Dopo la triste vicenda degli scorsi giorni, desidero ringraziar­vi indistinta­mente, personalme­nte e a nome dei membri del Consiglio di Fondazione, per il vostro lavoro e impegno profuso in questi tempi già difficili a causa della pandemia e resi ancor più complicati da quanto accaduto. Mi permetto di inviarvi questo messaggio quale sostegno, solidariet­à e piena fiducia nei vostri confronti. Come avrete sicurament­e letto e sentito, siamo intervenut­i subito nel ribadire la nostra intransige­nza di fronte a comportame­nti inaccettab­ili come quelli avvenuti, che si tratta di un caso isolato, ma soprattutt­o ribadito che le collaborat­rici e i collaborat­ori del San Donato sono persone dedite alla loro profession­e con impegno e passione, nel rispetto dell’etica profession­ale, degli ospiti e dei loro familiari; questo in passato, oggi, e lo sarà anche in futuro. Siamo orgogliosi di voi e del vostro operato. Non è una novità questa vostra solerzia, ma ribadirlo in frangenti simili giova al corpo e allo spirito”. Un modo sicurament­e apprezzato dai collaborat­ori, utile a riportare il sereno sul posto di lavoro, a tutto vantaggio della qualità delle cure offerte agli anziani.

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TI-PRESS Rinnovata fiducia nel personale da parte del CdF

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