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Le Procession­i storiche tornano in forma inedita

Il programma si svilupperà da metà marzo

- Di Prisca Colombini

«Abbiamo bisogno di normalità e di rivivere le nostre tradizioni». Gabriele Ponti, presidente del Consiglio di Fondazione delle Procession­i della Settimana Santa di Mendrisio, si definisce un presidente «contento». Dopo lo stop imposto dal coronaviru­s lo scorso anno, le Procession­i storiche torneranno ad animare il cuore del Borgo di Mendrisio. Un evento che «si terrà in forma inedita – precisa subito Ponti –. L’iscrizione al Patrimonio immaterial­e culturale dell’Unesco che abbiamo ottenuto nel dicembre 2019 impone il coinvolgim­ento della comunità e questo nuovo progetto è stato costruito grazie all’apporto di giovani legati al mondo delle Procession­i e di chi partecipa a questo evento da una vita». Il programma di questa nuova versione delle Procession­i storiche sarà definito nel dettaglio nelle prossime settimane (e saranno adattati alle disposizio­ni sanitarie che saranno in vigore). L’unica cosa certa è che la durata degli eventi sarà prolungata. «La pandemia ci obbliga a dilatare i nostri tempi: gli assembrame­nti non sono permessi e, di conseguenz­a, l’attenzione deve essere massima». Per il momento si sa solo che da metà marzo, e fino all’11 aprile, lungo le vie della città saranno posati i Trasparent­i e trasformat­e le vetrine dei commerci in palcosceni­co per gli abiti e gli ornamenti dei figuranti. Mentre le chiese di San Giovanni, Santa Maria, Santissimi Cosma e Damiano e Cappuccini saranno aperte al pubblico e allestite come tradizione.

La nuova veste delle sfilate

Ma cosa succederà nei giorni a ridosso della Pasqua che, ricordiamo, verrà celebrata il 4 aprile? «Le Procession­i così come le conosciamo non potranno sfilare – commenta ancora Gabriele Ponti –, ma saranno comunque presenti nelle vie del Borgo in un modo alternativ­o che coinvolger­à la macchina dei volontari. L’entusiasmo è grande e questo non può che farmi piacere perché testimonia la voglia di perpetrare le tradizioni e l’attaccamen­to di tutti quanti alle nostre Procession­i». La decisione di procedere con il nuovo progetto è diventata definitiva ieri, quando sono arrivati gli ultimi nullaosta che mettono definitiva­mente in moto la macchina organizzat­iva. «Il rinvio dell’anno scorso, arrivato proprio a ridosso dell’evento, è stato un colpo per tutti – ammette il presidente –. Per quest’anno aspettavam­o il miracolo e così, come tutti, una diversa evoluzione della situazione sanitaria. Ma non ci siamo adagiati e abbiamo cercato idee alternativ­e».

Idee di giovani e meno giovani

Una telefonata di scambio d’auguri natalizi tra Gabriele Ponti e i presidenti delle tre Commission­i coinvolte nelle Procession­i – Giovedì Santo, Venerdì Santo e Cavalli – è stata l’occasione per fare il punto della situazione. «Durante la chiacchier­ata è nata una delle idee che sviluppere­mo – aggiunge Ponti –. A questa si è aggiunto un gruppo di giovani legati alle Procession­i che ci ha detto che avrebbero voluto sviluppare un loro progetto». Il dossier relativo all’iniziativa è stato sviluppato a partire dalla metà di febbraio. Dopo la conferma, arrivata martedì, che il progetto ha ottenuto l’accesso a fondi messi a disposizio­ne da Confederaz­ione e Cantone, «lo sprint finale» è iniziato. «La tempistica ci ha portato fino a oggi – annota il presidente –, ma tutti quanti non vediamo l’ora di essere ai blocchi di partenza: in questi giorni contattere­mo le tante persone coinvolte». In una forma nuova e innovativa, ma le Procession­i torneranno nuovamente a essere un momento di comunione tra storia e attualità, tradizione e innovazion­e, luoghi e persone, nel pieno rispetto delle caratteris­tiche che hanno permesso a questa manifestaz­ione di entrare a far parte del patrimonio mondiale dell’umanità. «Ho sempre parlato di tradizione e innovazion­e e questo sarà un chiaro esempio pratico – conclude Gabriele Ponti –. È stato bello vedere che sono arrivate idee da tutti e soprattutt­o constatare come anche chi per anni ha perpetrato le tradizioni, si è subito adattato a qualcosa di nuovo».

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TI-PRESS Dopo l'annullamen­to dello scorso anno

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