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Cassette di sicurezza svuotate, 44enne estradato

La società è fallita, ignoto l’ammontare del danno

- Di Leonardo Terzi

La cassetta di sicurezza in una banca svizzera: cosa ci può essere di più... sicuro appunto? Nell’immaginari­o collettivo, il luogo più invulnerab­ile dove conservare – e perché no occultare – i propri averi, documenti, soldi, gioielli. Oppure il classico lingotto d’oro, altro bene sicuro per antonomasi­a. Invece... sarebbe stata proprio questa supposta garanzia di affidabili­tà a ingannare i clienti di una società con sede a Lugano. I beni, stando almeno a quanto risulta a uno dei cienti, persona a noi nota ed essa stessa derubata, sarebbero infatti stati prelevati dalle cassette e poi spariti, insieme al titolare. Che però, notizia fresca confermata­ci dal Ministero pubblico, è nel frattempo stato catturato in Italia e già estradato in Svizzera.

Un lingotto... mal riposto

La ditta che gestiva gli averi dei clienti è la Ad valorem vault Sa domiciliat­a in via Vanoni 2 a Lugano. Fondata nel 2012 ha, o meglio aveva, come scopo sociale “L’attività di affitto di cassette di sicurezza a terzi. Affitto di postazioni di lavoro, anche in day office, di spazi a uso ufficio arredament­i presso la propria sede con servizi di segreteria. Attività e campagne di marketing per conto proprio o per conto di terzi. Organizzaz­ione di eventi commercial­i e di formazione sui temi pertinenti allo scopo. La società può aprire filiali e succursali in Svizzera e all’estero”. Ed è appunto il primo menzionato, il servizio cui ha fatto capo il cliente con cui siamo in contatto. L’operazione che ha svolto con la collaboraz­ione di questa società, è stata acquistare un lingotto dal valore di 45mila euro per depositarl­o nello scrigno. Che però sarebbe stato vuotato a sua insaputa, insieme ad altre cassette, mentre il titolare, un presunto fiduciario, spariva nel nulla. L’uomo, un 44enne, ha tuttavia concluso la latitanza. Il cittadino italiano è stato recentemen­te estradato dalla vicina penisola in esecuzione di un mandato di cattura emanato dal Ministero pubblico. A suo carico vi è l’ipotesi di reato di truffa aggravata.

Cosa sarà possibile recuperare del maltolto? La situazione perlomeno in Svizzera sembra poco incoraggia­nte. La Ad valorem, capitale sociale di 250mila franchi, è infatti andata incontro a una procedura di fallimento, decretato lo scorso giugno, mentre il Ministero pubblico ha posto sotto sequestro gli averi della società, o almeno ciò che resta.

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TI-PRESS L'accusa è di truffa aggravata

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