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Il Polo sportivo divide i socialisti

L’assemblea mette ai voti due risoluzion­i: una con 7 emendament­i, l’altra contraria

- Di Alfonso Reggiani

«Ci sono due soluzioni: o buttiamo all’aria tutto o cerchiamo di avanzare proposte di migliorame­nto dei messaggi per salvare il salvabile». Così, ieri sera in apertura dell’assemblea il presidente della sezione socialista di Lugano Raoul Ghisletta ha riassunto i termini della questione sul progetto di Polo sportivo e degli eventi (Pse) che riguarda il comparto di Cornaredo e la creazione di un centro sportivo al Maglio. Il dibattito sta diventando il tema prioritari­o della campagna elettorale in vista delle elezioni del 18 aprile. Discussion­i e posizioni sono contrappos­te non solo nel Plr ma anche nel Ps. La municipale Cristina Zanini Barzaghi si è espressa a favore, mentre l’ex capogruppo in Consiglio comunale Martino Rossi ha presentato la risoluzion­e alternativ­a contraria al progetto. Un progetto che prevede un nuovo stadio e un palazzetto dello sport, e un rinnovato quartiere con nuovi spazi amministra­tivi e abitativi. Tra gli argomenti degli scettici, il troppo sfitto in contrasto con l’attuale fervore edilizio a Lugano e la richiesta alla Città di limitarsi a edificare le strutture sportive, mentre l’esecutivo sostiene che è impossibil­e perché manderebbe in fumo tutto. Il capogruppo in Consiglio comunale e membro della Commission­e della gestione Carlo Zoppi ha illustrato gli emendament­i. I membri potranno votare via mail fino a mezzogiorn­o di sabato 27 febbraio.

Salvare il salvabile in sette richieste

La risoluzion­e proposta dalla direzione e dal gruppo in Consiglio comunale pone richieste imprescind­ibili: prendere o lasciare altrimenti niente sostegno al progetto. Anzitutto, si chiede di ridurre l’onere finanziari­o annuo che peserà sui contribuen­ti di Lugano. Perciò occorre creare un ente regionale di gestione delle infrastrut­ture sportive. Poi, non dovrà esserci alcun dumping salariale sui cantieri a garanzia del rispetto dell’ambiente, dei lavoratori e della qualità delle opere. Viene inoltre chiesto un parco che sia il più grande possibile e una zona verde con alberi a radicazion­e profonda. Il Municipio deve pure ricercare un accordo con l’investitor­e privato nella terza fase per realizzare una percentual­e di almeno il 30% di alloggi a prezzi accessibil­i o per spazi di pubblica utilità da ancorare nel Piano regolatore. La Città deve impegnarsi a presentare un messaggio per la riconversi­one in abitazioni primarie dello stabile di via della Posta, che preveda l’attribuzio­ne in diritto di superficie a una cooperativ­a d’alloggio o a una Fondazione cittadina per l’alloggio. La realizzazi­one del Pse e lo sviluppo del quartiere di Cornaredo devono impegnare il Municipio a concretizz­are i percorsi ciclabili e pedonali e a far accelerare i tempi per la costruzion­e del tram Cornaredo-Centro (coinvolgen­do il Cantone e Berna). E infine deve essere inserita la possibilit­à per la Città di riscattare gli spazi occupati dall’Amministra­zione comunale e dalla Polizia comunale a Cornaredo (durante la durata del contratto d’affitto di 45 anni). Queste migliorie partono dal fatto che le idee alternativ­e al messaggio municipale sono impraticab­ili. Nel caso in cui le sette richieste non venissero accolte dal Consiglio comunale, la proposta di risoluzion­e invita i socialisti in Consiglio comunale a non accettare i due messaggi nella seduta in programma i prossimo 29 e 30 marzo.

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TI-PRESS Il presidente Raoul Ghisletta accanto al capogruppo in Cc Carlo Zoppi. In alto, Martino Rossi

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